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E-commerce, la normativa è chiara: come deve avvenire la gestione fiscale

La gestione fiscale di un sito e-commerce
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Le vendite online stanno decisamente aumentando negli ultimi anni, e molti sognano di crearsi un lavoro sfruttando proprio il mondo digitale, aprendo un sito e-commerce. Ma per farlo occorre rispettare una normativa.

La vendita online ormai esiste da tantissimi anni, e per la maggior parte delle persone è un qualcosa di normale e di consueto. Già negli anni ’70 cominciarono i primi scambi di dati e le varie televendite, ma il primo approccio primordiale all’e-commerce arrivò dopo il 1991, cioè con la nascita del World Wide Web. Infatti, il primo vero acquisto fatto mediante internet fu eseguito l’11 agosto 1994.

e-commerce e la gestione fiscale com'è
la gestione fiscale dei siti e-commerce – sos-wp.it

Successivamente si aprirono le porte agli acquisti online, grazie ai sempre più numerosi siti internet e ai motori di ricerca. Oggi lo shopping online muove enormi quantità di denaro in tutto il mondo, ed è diventato un vero e proprio pilastro della società moderna. Tuttavia, come spesso accade, quando si decide di aprire un sito e-commerce bisogna fare attenzione alle varie normative, come ad esempio la gestione fiscale. Ecco a cosa occorre fare attenzione quando si apre un sito internet e-commerce, soprattutto per le varie normative da rispettare.

Normativa 2023 per la gestione fiscale di un sito e-commerce

Per quanto riguarda la gestione fiscale, bisogna ricordarsi che è molto complessa da gestire, quindi occorre circondarsi di esperti del settore per non commettere errori. Pertanto, prima di iniziare ad eseguire tutti gli adempimenti, si dovrebbero conoscere le due varianti: e-commerce diretto e e-commerce indiretto.

e-commerce e la gestione fiscale com'è
la gestione fiscale dei siti e-commerce – sos-wp.it

La prima variante, quella diretta, si riferisce a tutti gli acquisti fatti tramite gli store online, che vendono beni digitali o immateriali (acquistati e venduti in modo telematico, senza ricevere a casa un oggetto).

Nella seconda variante, quella indiretta, ci sono tutti i siti e-commerce con i loro prodotti materiali. In questo caso l’acquirente compra online e, alcuni giorni dopo, un corriere gli porta all’indirizzo di residenza l’oggetto acquistato. Poi c’è anche un’altra ramificazione dell’e-commerce: la B2C e la B2B. In queste due ramificazioni l’IVA viene applicata in modo diverso.

E non solo: l’IVA viene applicata in modo differente anche in base al territorio: interno, extra Unione Europea, all’interno dell’Unione Europea ecc. Per esempio, quando si fanno vendite B2C all’interno dell’Unione Europea, ma in Stati diversi e se il fatturato totale per le vendite all’estero supera i 10.000 euro, l’IVA va versata in ogni paese di destinazione. Infatti, come si può intuire, la gestione fiscale di un sito e-commerce non è un qualcosa che può essere fatto da chiunque.

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