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Google utilizza 200 fattori di ranking? Cosa sappiamo davvero

la verità sui 200 fattori di ranking di google
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Il molto complesso algoritmo di Google che in ogni momento decide quali siti mostrare agli utenti che interpellano il motore di ricerca si favoleggia sia composto da ben 200 fattori di ranking.

200 elementi che quindi influenzerebbero il posizionamento di tutti i siti che si trovano online. Ma questo numero è stato più volte oggetto di analisi e di qualche smentita. L’unica cosa che sappiamo per certo è che Google di per sé, attraverso i suoi rappresentanti, ha nominato il numero 200 soltanto una volta e probabilmente lo ha fatto a fini pubblicitari per sottolineare quanto in realtà il suo algoritmo di valutazione dei siti web fosse complesso.

cosa sapere sull'algoritmo di google e sui fattori di posizionamento
Il posizionamento su Google è importante, ma quanti fattori esistono davvero? – sos-wp-it

L’unico a parlare apertamente di 200 fattori di ranking è stato nel 2009 Matt Cutt, il che ha dato anche vita ad un esperimento su webmasterworld.com in cui gli utenti del forum hanno cercato di immaginare quali potessero essere tutte le variabili nell’algoritmo di Google. Ammettiamo di non esserci messi a contare se il loro numero sia 200 ma non è questo il punto. Anche perché se si guarda per esempio a Yandex, la società ha dichiarato di utilizzare quasi 700 fattori di ranking diversi. 200 al confronto sembrano noccioline.

Nelle scartoffie ufficiali che Google produce periodicamente l’unica cosa che viene detta è che la società “utilizza sistemi di ranking automatizzati che esaminano molti fattori e segnali“. Quali poi siano questi fattori e questi segnali che vanno a creare i sistemi di ranking è una questione per lo più rimane avvolta dal mistero. Eppure, anche se non fossero 200 (e anche se lo fossero) è davvero necessario ossessionarsi su ogni singolo aspetto? Su cosa puoi agire?

Ci sono più cose in cielo e in terra…

In una delle citazioni più famose della letteratura William Shakespeare mette in bocca ad Amleto una frase che forse sintetizza bene quello che deve essere il punto di vista per chi si occupa di SEO quando si parla di fattori di ranking. Rivolgendosi ad Orazio Amleto infatti a un certo punto dice “ci sono più cose in cielo in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia“. Una frase che può essere applicata anche ai fattori di ranking.

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Dove cercare la verità sul ranking di Google? – sos-wp.it

Non sarà probabilmente mai chiaro a nessuno, se non ai tecnici di Google che con l’algoritmo ci lavorano, quanti e quali siano tutti i fattori di ranking per cui un sito si trova in prima pagina nel SERP e un altro finisce in ultima pagina ma il non poter avere mai idee chiarie su tutti i fattori di posizionamento utilizzati da Google non significa che non si possa lavorare con quello che invece si vede. E tra le cose che si vedono ce ne sono alcune che dovrebbero essere sempre al centro di qualunque attività di SEO.

Come ricordato anche dai colleghi di Search Engine Journal, per esempio, occorre concentrarsi sul contenuto, sui Core Web Vitals, sui link e sulla reputazione dei domini, il proprio e quelli con cui eventualmente si creano strutture di rimando. Mettendo da parte il Bardo vediamo allora che cosa vuoi fare anche senza ossessionati con il numero 200.

Perché e come il contenuto vale tra i fattori di ranking?

Il contenuto, tutto quello che decidi di mettere sul tuo sito web, è considerato uno dei fattori di ranking principali che Google analizza, valuta e soppesa per decidere se il sito web su cui quel contenuto si trova può essere una buona fonte di informazioni per gli utenti. Ma il fatto che il contenuto sia considerato un fattore di ranking significa che occorre sapere cosa scrivere e come scrivere.

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A forza di contare fattori di ranking rischi la sonnolenza – sos-wp.it

Non basta per questo riempire pagine e pagine di contenuti ma occorre che quei contenuti abbiano una loro logica interna e nell’ambito generale dell’esperienza degli utenti. A seconda di quello che è il tuo scopo e la tua nicchia di business avrai contenuti diversi, scritti con un tono diverso e destinati quindi a un pubblico diverso. Molto testo o poco testo possono avere un’influenza relativa rispetto al ranking.

Più volte, infatti, Google attraverso i suoi rappresentanti ha ribadito che l’algoritmo analizza ciò che c’è nel contenuto e cerca di capire se le informazioni fornite sono utili agli utenti: una parola che ritorna sempre è “rilevanti“. Le domande a cui devi rispondere sono quelle che gli utenti possono porti (o porsi per trovare poi una risposta sul tuo sito web).

Core Web Vitals, quanta ginnastica fa il tuo sito web

I Core Web Vitals sono alcuni dei fattori di ranking su cui si può agire per migliorare l’esperienza degli utenti una volta che questi scoprono i tuoi contenuti. In base alla loro esperienza Google valuterà ulteriormente quello che offri. Per questo motivo bisogna fare bella figura.

Rispetto all’idea che occorre scrivere contenuti buoni, ben organizzati e interessanti, i Core Web Vitals sono più giovani come ranking factor ma non sono meno importanti. In particolare devi far sì che ogni cosa che c’è sul tuo sito web sia ottimizzata per caricarsi nel più breve tempo possibile, rispondere agli input degli utenti senza lag e fornire ciò che prometti in un modo chiaro e ordinato. Si tratta di valori tecnici per migliorare i quali hai bisogno di andare a guardare come è costruito il tuo sito web o farlo valutare a un esperto.

Link e reputazione, il valore della rete nella rete

Link interni ed esterni e la reputazione che intorno ai link è possibile creare sono altri fattori di ranking che vanno valutati attentamente, anche perché negli anni Google ha confermato che i link sono un fattore di ranking reale. Nel momento in cui un contenuto viene pubblicato, Google lo analizza non solo per quello che tecnicamente offre ma anche per quella che potremmo definire la sua compagnia.

È per esempio molto importante costruire la tua strategia SEO, con alcuni contenuti importanti da utilizzare come rimando per altri contenuti, e allo stesso tempo è bene scegliere con cura i siti con cui decidi di creare una partnership.

A tal proposito vale la pena ricordare il recente attacco informatico spam di cui è stata vittima proprio l’esperienza di ricerca attraverso Google e che ha visto moltiplicarsi siti assolutamente inutili che si sono piazzati però nei primi risultati di ricerca costituendo così specchietti per le allodole per chi era in cerca di un modo facile per avere una reputazione migliore. L’autorevolezza dei domini, che si lega a doppio filo ai link e alla loro reputazione, è un altro aspetto che va controllato da vicino e su cui puoi e devi agire.

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