Da quando è nata l’intelligenza artificiale di OpenAI, ChatGPT ha fatto passi da giganti negli ultimi mesi: il futuro lavorativo è al fianco dell’Intelligenza Artificiale
Ad oggi sembra diventata questione all’ordine del giorno, l’intelligenza artificiale fa parte del nostro quotidiano e nel futuro più prossimo inizierà ad essere utilizzata come una vera e propria assistente per lavori di ogni ambito. Ma come è nata ChatGPT? La storia della sua evoluzione è incredibile: in pochi mesi è riuscita a fare passi da gigante, alleandosi sempre di più attraverso l’interazione uomo-macchina.
Non pochi i dubbi degli stessi sviluppatori, in Google ci fu scandalo poco tempo fa per via del licenziamento volontario di uno dei creatori dell’intelligenza artificiale per parlare della pericolosità di questo strumento. Lo scienziato informatico era preoccupato del fatto che non potesse parlare dei pericoli in cui potevano incappare gli utenti, tanto da rinunciare al suo lavoro dopo l’apertura della chat. Da quel momento in poi si è cercato di aumentare i controlli sulla sicurezza dell’intelligenza e impostando blocchi lì dove si erano riscontrate vulnerabilità, si può dire che lo strumento ha fatto veri e propri passi avanti dal suo lancio, vediamone nel dettaglio il progresso.
ChatGPT, lo sviluppo nel tempo: la storia dell’invenzione OpenAI
Le prime ricerche sono apparse ben 7 anni fa. OpenAI infatti aveva pubblicato le prime ricerche sui modelli generativi raccogliendo una prima grande parte di dati tra immagini, frasi e suoni nel 2016. Nel 2019 venne pubblicata invece la ricerca sul modello linguistico GPT-2. Passando a novembre 2022, OpenAI ha introdotto ChatGPT con una prima anteprima gratuita, per poi integrare l’aggiornamento premium a febbraio 2023.
Le funzionalità poi sono arrivate anche per Bing, il motore di ricerca migliora le risposte attraverso l’intelligenza artificiale. Già a marzo 2023 ci sono le prime migliorie: si integra a varie applicazioni, e viene rilasciata un’altra versione più creativa e con molte più capacità di problem solving. A fine marzo l’Italia ha deciso di vietare ChatGPT per via delle prime notizie sulla raccolta dei dati personali dalle chat utente-intelligenza e la mancanza di verifica dell’età durante la registrazione, nel frattempo arriva aprile e ChatGPT lancia il plugin.
Per evitare il blocco si aggiungono aggiornamenti attraverso i quali gli utenti possono scegliere quali conversazioni possono essere aggiunte alla registrazione dei dati utili per lo sviluppo di modelli futuri. Grazie alle nuove dichiarazioni, così, ChatGPT torna a poter essere utilizzato in Italia. A maggio si torna a discutere sulla sicurezza: secondo Sam Altman, il ceo di OpenAI, c’è bisogno di una supervisione. Al momento più della metà della popolazione americana utilizza o ha utilizzato ChatGPT e gli utenti plus possono accedere a oltre 200 nuovi plugin.