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Gutenberg in numeri, quanto è diffuso l’editor a blocchi dentro WordPress?

gutenberg è il nuovo editor di wordpress ma quanti siti lo usano?
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Gutenberg è una parola che tutta la community di WordPress ora conosce più che bene. Il famoso editor a blocchi, che forse per qualcuno più che famoso è famigerato, è stato implementato per la prima volta nel 2018 ed è adesso una opzione molto utilizzata da chi costruisce siti web e da chi aggiunge contenuti ai siti web.

Come editor a blocchi, contiene tutta una serie di novità interessanti che possono rendere il lavoro molto più veloce ma, e lo scopriremo andando a guardare da vicino i numeri, ci sono anche una serie di piccoli grandi intoppi che a chi usa WordPress tutti i giorni a volte proprio non vanno giù. Cominciando dalla fonte che potrebbe essere considerata quella più autorevole in assoluto, il blog denominato Gutenberg in Numbers, vediamo allora quali sono le statistiche di utilizzo dell’editor.

gutenberg luci e ombre dell'editor a bloccji di wordpress
Usi Gutenberg? Sei in buona compagnia! – sos-wp.it

Tutti i numeri di Gutenberg

Gli amanti dei numeri e delle statistiche apprezzeranno molto il blog dedicato a quelle relative all’implementazione di Gutenberg nella grande galassia dei siti costruiti con WordPress. Stando ai dati più aggiornati, che comunque possono essere suscettibili di cambiamento, Gutenberg conta 83 milioni di installazioni attive con un totale di 262.2 milioni di post scritti negli ultimi tre anni e circa 215.000 scritti ogni giorno.

Rispetto agli 810 milioni totali che secondo colorlib sfruttano WordPress, siamo ancora a una percentuale piuttosto piccola ma in crescita. Andando per esempio a guardare su un post pubblicato da Matt Medeiros per The WP Minute a settembre dell’anno scorso, le installazioni attive erano 81.7 milioni.
Guardando in rete abbiamo rintracciato alcune statistiche, quindi altri numeri interessanti, che riguardano la tipologia di sito e la distribuzione geografica.

statistiche di utilizzo di gutenberg
Gutenberg fatto a numeri – sos-wp.it

Per quanto riguarda la tipologia di sito WordPress costruito con Gutenberg, con gli ultimi dati aggiornati a gennaio 2023 scopriamo che circa il 55% dei blog costruiti con WordPress sfrutta proprio l’editor a blocchi mentre c’è un 48% di siti web aziendali e un 47% di siti dedicati ai portfolio degli artisti. Molto più difficile, sembra, l’implementazione di un editor a blocchi in siti come forum, Wiki e social media dove comunque la percentuale si muove tra il 25% del 30%.

Guardando invece alla distribuzione geografica, scopriamo che circa il 52% dei siti WordPress costruiti negli Stati Uniti sceglie l’editor a blocchi seguito da un 48% di siti indiani e da un 46% di siti costruiti nel Regno Unito. Stranamente invece l’Italia è tra i paesi in cui Gutenberg sembra avere meno presa con solo il 22% dei siti web che lo adottano. I tre Paesi invece in cui sembra esserci in assoluto la repulsione maggiore nei confronti di Gutenberg sono Russia, ferma al 18%, il Giappone con il 15% e la Cina con il 12%.

L’utilizzo di Gutenberg è in aumento anche se con percentuali evidentemente diverse a livello globale. Tornando a guardare il blog ufficiale delle statistiche possiamo vedere quelli che sono i 10 blocchi più utilizzati tra tutti quelli disponibili. In cima si trova ovviamente il blocco paragrafo con un 43.7% di utilizzo, seguito dal blocco immagine al 10.7% e dal blocco titolo al 10.4%. Nelle posizioni dalla quarta alla decima tutti gli altri blocchi inseriti (liste, colonne, elementi spaziatori, pulsanti, separatori, HTML e gruppi) sono tutti sotto il 5%.

Ma, seguendo l’analisi che il blog fa di queste percentuali, si nota in effetti che gli autori dei contenuti hanno la tendenza a ridurre la scrittura cercando di lavorare con i titoli, le liste e tante immagini. In media a quanto pare c’è una immagine ogni quattro blocchi paragrafo. Un sistema per allungare visivamente il contenuto e, se si lavora bene con la SEO, avere altre chance di essere indicizzati correttamente dall’algoritmo e trovati da quegli utenti che usano la ricerca per immagini di Google.

Cosa c’è dentro Gutenberg

Continuando a guardare ai numeri e alle statistiche dell’editor a blocchi, parliamo di quanti blocchi effettivamente sono disponibili. Innanzitutto possiamo distinguere tutti i blocchi in 5 grandi gruppi: i blocchi di base, che contengono alcuni di quelli più utilizzati come paragrafo, titolo e immagine; poi ci sono i blocchi di layout che sono quelli in cui ritroviamo per esempio colonna e gruppo; i blocchi dedicati ai widget; quelli speciali in cui ci sono le tabelle e gli spaziatori; i blocchi dedicati ai plugin.

All’interno di questi gruppi si trovano una quantità variabile di blocchi. La categoria con più blocchi è quella di base, dato che è quella che consente di creare la maggior quantità di contenuti senza avere particolari conoscenze. Ma in totale, il numero di blocchi disponibili per Gutenberg supera il centinaio.

La presenza dei blocchi, che quindi trasforma Gutenberg in un editor visuale, è anche spesso indicato come uno dei vantaggi che più spesso si leggono online tra quelli che hanno trovato in questa dimensione il loro spazio per creare. Positivo è poi il fatto che i blocchi possono essere messi uno dopo l’altro nella sequenza che si preferisce e questo permette di dare vita a contenuti che più da vicino rispondono anche allo stile di chi produce i contenuti. Ma non è tutto un più: guardiamo anche ai meno.

Altri numeri da guardare

Fin qui abbiamo visto le statistiche riguardo WordPress e in particolare Gutenberg come editor a blocchi. Ma a quanto pare stando al sondaggio annuale che WordPress somministra il gradimento per la piattaforma (e quindi anche per Gutenberg) sarebbe in discesa. Il sondaggio non si è concentrato strettamente su Gutenberg ma è comunque illuminante per vedere che, nonostante l’adozione dell’editor da blocchi sia passata dal 37% del 2020 a un 60% nel 2023, comunque ancora c’è almeno un 29% di utenti che dichiarano che WordPress non soddisfa le loro necessità.

Un altro numero interessante su cui si può riflettere è quello degli utenti che hanno risposto negativamente quando gli è stato chiesto se WordPress sia migliore o equivalente ad altri sistemi per costruire il proprio sito web. Anche qui il numero dei fan in discesa ci dice qualcosa. Si è passati da un 68% nel 2022 a un 63% nel 2023 mentre è cresciuto dal 9% al 13% quelli che non ritengono WordPress equivalente o migliore delle altre piattaforme e si è addirittura visto un aumento vertiginoso fino al 24% da un misero 1% per gli utenti che hanno preferito rimanere neutrali.

quali sono i blocchi di gutenberg
Gutenberg funziona come il Lego e come il Lego piace ma non a tutti – sos-wp.it

Parte della frustrazione potrebbe venire da quelli che sono i problemi ricorrenti che gli utenti incontrano se decidono di passare a Gutenberg. Per capire quali sembrano essere le lamentele più ricorrenti in questo caso abbiamo chiesto a Bard di aiutarci a raccogliere i dati scartabellando i forum ufficiali. Quello che emerge è che i problemi più ricorrenti sono quelli di compatibilità: nonostante l’introduzione di Gutenberg sia avvenuta ormai qualche anno fa, ci sono ancora plugin che non sono aggiornati e che quindi non possono funzionare se si sceglie l’editor a blocchi. Stesso discorso per i temi. Una situazione che costringe quindi o ad abbandonare l’editor a blocchi o a cambiare tema o andare a cercare un altro plugin.

Un secondo ordine di problemi viene dalla difficoltà di utilizzo che si ritrova in alcuni blocchi per i quali sembra non esserci, per esempio, una documentazione completa o delle guide facili da seguire. Non mancano i bug ma, quella che è forse la spia del poco feeling che la community di WordPress sembra avere ora con Gutenberg viene dai problemi di prestazioni: a quanto pare sono molti gli utenti che lamentano che Gutenberg può rallentare il caricamento dei siti web in alcune circostanze, come pure il fatto che usa molte risorse.

Questi ultimi problemi sono quelli che forse si risolvono più facilmente, andando a lavorare sull’ottimizzazione generale del sito web, ma è chiaro che, mettendosi nei panni di un creatore di contenuti, se il sito prima di passare a Gutenberg funzionava bene mentre dopo risulta rallentato (e quindi perde di performance) la frustrazione può essere comprensibile.

Il progetto Gutenberg per WordPress è molto importante e in conclusione, anche se abbiamo visto che la community storce un po’ il naso, ci sentiamo ancora di dare all’editor la blocchi, che è quello che stiamo usando mentre ti scriviamo, un altro po’ di tempo per trovare la sua dimensione.

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