Si sta verificando un cambiamento significativo nel modo in cui gli utenti, in particolare trai più giovani, cercano informazioni e scoprono nuovi prodotti. Per anni, la strategia digitale si è concentrata sul posizionamento nei motori di ricerca tradizionali. Oggi, questo modello è affiancato da un nuovo comportamento: la Social Search.

Dati interni di Google indicano che quasi il 40% dei giovani preferisce utilizzare TikTok o Instagram per le proprie ricerche quotidiane, dalla scelta di un ristorante ai consigli di viaggio. Questo fenomeno rappresenta un’evoluzione fondamentale nel comportamento di scoperta digitale che le aziende, specialmente quelle che utilizzano un sito WordPress come fulcro della propria strategia, devono comprendere.
Le ragioni del cambiamento: autenticità, formato visivo e community
Per comprendere perché un utente apra TikTok per cercare “la migliore crema idratante” invece di Google, è necessario analizzare i fattori psicologici e funzionali che guidano questa scelta. Il cambiamento è spinto da tre bisogni principali.
La ricerca di autenticità
La Generazione Z è cresciuta in un ambiente digitale con un’alta esposizione a contenuti pubblicitari e ottimizzati per gli algoritmi, sviluppando un notevole scetticismo verso il marketing tradizionale. Questi utenti tendono a non fidarsi delle descrizioni ufficiali dei brand, preferendo le testimonianze di persone reali.
La Social Search risponde a questo bisogno offrendo recensioni non filtrate e tutorial pratici da parte di creator percepiti come autentici e affidabili. Le statistiche confermano questa tendenza: il 57% della Gen Z è più propenso ad acquistare un prodotto consigliato da un influencer che da un amico. Il contenuto generato dagli utenti (UGC) assume quindi un ruolo centrale.
La preferenza per risultati visivi e immediati
Gli utenti più giovani mostrano una preferenza per risposte rapide e formati di facile fruizione. Un video di 30 secondi può mostrare un prodotto in uso o spiegare un concetto in modo più diretto e coinvolgente rispetto a un articolo testuale. Piattaforme come TikTok e Instagram forniscono risposte in un formato visivo e dinamico, che si allinea meglio alle abitudini di consumo di contenuti di queste fasce demografiche
Il ruolo della community e della scoperta algoritmica
A differenza della ricerca attiva su Google, le piattaforme social facilitano anche la scoperta passiva. L’algoritmo apprende le preferenze dell’utente e propone contenuti pertinenti, trasformando la ricerca in un’esperienza di intrattenimento e ispirazione. Inoltre, la ricerca avviene spesso all’interno di community di nicchia, dove gli utenti possono interagire e ricevere risposte da persone con interessi affini, generando un livello di fiducia e appartenenza specifico di questi ambienti.
Il funzionamento della ricerca sui social: elementi di “Social SEO”
L’ottimizzazione dei contenuti per la social search richiede un approccio specifico, assimilabile a una “Social SEO”. Le piattaforme analizzano un insieme di segnali testuali, visivi e di interazione.
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Su TikTok: L’algoritmo analizza molteplici elementi del video, incluse le parole chiave nella didascalia, il testo visualizzato sullo schermo e l’audio parlato. I segnali di interazione (engagement) come il tempo di visualizzazione, i “mi piace”, le condivisioni e i commenti sono fattori di ranking molto importanti. Un video che risponde in modo efficace a una domanda può mantenere la sua visibilità nei risultati di ricerca per un lungo periodo.
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Su Instagram: Anche su questa piattaforma le parole chiave sono un fattore determinante. L’algoritmo analizza il nome utente, la biografia, le didascalie e gli hashtag per classificare i contenuti. L’engagement (like, commenti, salvataggi e condivisioni) agisce come un segnale di qualità che favorisce la visibilità del contenuto nella pagina Esplora e nei risultati di ricerca.

Implicazioni per chi ha un sito WordPresss
Se una parte del pubblico effettua ricerche su altri canali, la strategia digitale deve adattarsi. Il sito WordPress rimane un asset centrale, ma il suo ruolo si evolve: da destinazione finale a hub di una presenza digitale distribuita su più piattaforme.
Ecco alcune azioni pratiche:
- Creare contenuti “Social-First”: Invece di creare un articolo di blog per poi promuoverlo sui social, è utile considerare il processo inverso. Identificare quale formato video o visuale risponderebbe meglio a una domanda su TikTok o Instagram, creare quel contenuto ottimizzato per la piattaforma e, successivamente, utilizzare il sito WordPress per fornire approfondimenti.
- Ottimizzare il “Link in Bio”: Il link nella biografia è il principale collegamento tra il pubblico social e il sito web. L’uso di strumenti “link in bio” permette di creare una landing page personalizzata che aggrega tutti i link importanti: articoli, pagine prodotto, iscrizioni alla newsletter e altre risorse. È importante includere nei post una chiara call-to-action che inviti a cliccare su tale link.
- Integrare i feed social sul sito: Mostrare l’attività social direttamente sul sito WordPress può aumentare la percezione di vitalità del brand. Plugin come feeds for TikTok permettono di incorporare un feed dinamico dei video. Questa integrazione non solo aggiunge contenuti aggiornati al sito, ma funge anche da riprova sociale (social proof).
In conclusione, la Social Search non sostituisce la SEO tradizionale, ma la integra, delineando un approccio ibrido alla visibilità online. Comprendere che una parte crescente di utenti cerca risposte su TikTok e Instagram è fondamentale per non trascurare un segmento di mercato rilevante.
Chi otterrà i migliori risultati saranno coloro capaci di creare contenuti autentici e di valore, ottimizzati per essere trovati dove si trova il loro pubblico, utilizzando il proprio sito per consolidare la relazione con l’utente.