Sul Web, i link sono blu. ln molti si chiedono come mai sia stata fatta questa scelta, avvenuta agli albori di Internet.
Oggi, diamo per scontato che i link siano di colore blu. Quando apriamo un sito web e leggiamo un testo, capiamo subito che si tratta di un link proprio dal suo colore. Ma ti sei mai chiesto come mai? Chi ha deciso e perché è il colore universale dei collegamenti ipertestuali?
Il colore blu ha un ruolo chiave nella comunicazione visiva. Scopriamo insieme perché i link sono blu. La spiegazione ti sorprenderà!
Il motivo per cui i collegamenti ipertestuali sono di colore blu: tutto quello che non sai sui link
Il blu è, ormai, sinonimo di “cliccabile“. Non è un colore scelto per caso e continua a essere usato anche nei temi di WordPress e, praticamente, su tutto il Web. La decisione è stata presa agli inizi degli anni Novanta e, ancora oggi, ha un impatto significativo su miliardi di pagine Web. Il colore blu nei link risale ai primi browser, in particolare a Mosaic nato nel 1993. Ma perché il colore blu domina il Web? Ecco il motivo per cui i collegamenti ipertestuali sono di colore blu.

Il blu è diventato il colore dei link per una scelta dettata da motivi pratici di visibilità, non da un significato simbolico del colore. Il termine “link” è l’abbreviazione di hyperlink, che sta a indicare – com’è facile immaginare – un collegamento ipertestuale. La parola “hyperlink” è nata, in realtà, grazie a Ted Nelson tra il 1964 e il 1965. Questo informatico lavorava a un progetto di nome Xanadu, focalizzato sulla creazione e strutturazione di un ipertesto, ovvero un testo contenente collegamenti ad altri documenti navigabili per una consultazione più agevole. Fu questa base – soltanto una semplice base, appunto – che permise a Tim Berners‑Lee – il padre del Web – di sviluppare i link ipertestuali.
All’epoca degli studi di Nelson, gli schermi erano monocromatici, motivo per cui non si pensava neppure al colore. Neppure Tim Berners-Lee – che inventò il Web per come lo conosciamo oggi – ha, effettivamente, idea del perché venne scelto il blu come colore per i link. Il primo browser Web della storia – WorldWideWeb, che girava sul sistema operativo NeXT – utilizzava, ad esempio, una semplice sottolineatura. Il blu nacque quando i browser diventarono a colori. Ciò che è certo è che il blu è un colore che agevola la leggibilità su sfondi bianchi e scuri, rilassa, calma la mente e non appesantisce la vista, oltre a essere visibile da chi soffre di daltonismo.