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AI Detector: quali sono i migliori
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Usare l’intelligenza artificiale per fare parte del lavoro sul tuo sito WordPress potrebbe essere una idea buona.

Ma, oltre a tenere ben presente tutto quello che ancora non va nei modelli di intelligenza artificiale e alle questioni irrisolte riguardo l’inquinamento e gli aspetti umani, c’è da tenere presente che cresce a dismisura il numero di persone che non vede di buon occhio quando le immagini e i testi sono palesemente il frutto di un tritacarne digitale.

Per evitare che i tuoi testi si trasformino quindi in polpette avvelenate, devi fare di tutto per poter poi rendere quello che l’intelligenza artificiale produce per te il più simile possibile al tuo modo di vedere e di parlare. A questo servono gli AI Content Detector. E allo stesso tempo si tratta di strumenti che possono aiutarti a vedere se e come i tuoi competitor utilizzano a loro volta le IA nelle loro strategie.

Come funzionano però gli AI Content Detector e come scegliere gli strumenti più affidabili?

Ci vuole un ladro per prendere un ladro

Molti racconti di Hollywood si basano sul principio che non c’è niente di meglio di un delinquente prestato alle forze dell’ordine per accalappiare altri delinquenti. Su questo stesso principio si basano in parte gli AI Content Detector ovvero quegli strumenti che sono in grado di capire con una buona dose di approssimazione se un testo è stato scritto da un essere umano oppure se non è invece frutto di una intelligenza artificiale.

In un mondo ideale e in linea puramente teorica non ci sarebbe niente di male a farsi aiutare un po’ da una IA a sbrigare qualche faccenda di copywriting. Ma la realtà dei fatti è che l’utilizzo delle intelligenze artificiali per produrre testi è una china estremamente scivolosa e che produce effetti deleteri dai quali poi è difficile riprendersi.

Le intelligenze artificiali, infatti, hanno ancora una serie di limiti estremamente evidenti, nonostante quello che alcuni possano pensare. Limiti che generano molto spesso le cosiddette allucinazioni. Avere sul tuo sito web testi che non rispondono alla realtà è un brutto segno e diventa anche un problema di credibilità. La prima alternativa è ovviamente quella di scrivere in maniera autonoma tutto ciò che c’è sul tuo sito.

come funzionano gli ai content detector
Il Gatto Nero oggi darebbe la caccia alle IA? (foto Paramount) – sos-wp.it

O affidarti a un professionista. A volte però questo lavoro non è possibile. E quindi puoi pensare di fare ricorso a un assistente virtuale. Ma, proprio alla luce di quello che può saltare fuori in termini di errore, è chiaro che non vuoi lasciare che il testo costruito dall’intelligenza artificiale rimanga così come.

Accanto però alle correzioni riguardo gli eventuali errori più o meno grossolani che potresti trovare, ci sono tutta una serie di piccole idiosincrasie che, paradossalmente, caratterizzano proprio il modo in cui scrivono le intelligenze artificiali.

Per ridurre la sensazione di un testo sintetico il primo passaggio è capire quali sono le spie che si accendono. I sistemi che consentono di individuare le anomalie nei testi si basano su algoritmi e sull’analisi del linguaggio naturale oltre che, molto spesso, anche sulla ricerca in internet per individuare se parti di testo sono state copiate per intero. Quello che fanno le IA che i testi li scrivono. Ci sono quindi IA addestrate a riconoscere altre IA (scegli tu se il paragone è con Alfred Hitchcock o con Ridley Scott).

Mantenere il contenuto del tuo sito originale è importante. Se ti affidi a una intelligenza artificiale per scrivere devi essere sicuro che il risultato finale non infici la tua reputazione. Puoi quindi usare gli strumenti che stanano le IA nei testi a tuo vantaggio. Ma quali scegliere?

Quali strumenti hai a disposizione

Prima di guardare con una panoramica generale quelli che sono gli strumenti al momento migliori a disposizione se hai intenzione di affidarti ad un AI Content Detector c’è da fare una premessa: esattamente come le intelligenze artificiali che producono i testi che molte volte vengono controllati attraverso questi strumenti, neanche gli AI Content Detector sono perfetti.

Potresti trovarti con falsi positivi oppure con testi che sono sintetici ma che in realtà non vengono ritenuti tali. Quello che puoi fare con un AI Content Detector è però rintracciare le cantonate più evidenti per addestrarti tu stesso a riconoscere da solo quando un testo è umano e quando no. Alcuni AI Content Detector funzionano come estensioni per i browser, altri sono siti web in cui inserire il testo e tirare la levetta.

Cominciando da questa seconda tipologia un servizio molto conosciuto è Winston AI. Questo servizio a quanto pare riesce ad avere un livello di accuratezza pari al 99,98%. Il suo addestramento consente di individuare testi generati da tutti i principali LLM, supporta diverse lingue ed è addirittura capace di scoprire se un testo è stato generato da un’intelligenza artificiale e poi dato in pasto ad un’altra IA perché lo rimaneggiasse.

Quello che rende utile Winston è il modo in cui le parti critiche di un testo vengono evidenziate con alcuni colori. C’è un trial di 7 giorni gratuito con 2000 crediti mentre l’abbonamento ha un prezzo base di circa 12 dollari al mese per 80.000 crediti. Abbonamenti diversi hanno poi plus diversi.

Un altro strumento che può essere utilizzato come AI Content Detector è Copyleaks. È uno strumento conosciuto soprattutto per rintracciare i disonesti che scrivono scopiazzando da altre fonti ma è anche in grado di individuare testi generati dall’intelligenza artificiale. Tra i suoi punti di forza il fatto che è in grado di lavorare non solo con i testi tradizionali ma addirittura con i linguaggi di programmazione. Come per altri servizi, anche Copyleaks parte con un piano gratuito ma molto limitato mentre con 14 dollari al mese si ha accesso a tutti i servizi.

Un AI Content Detector particolare è Originality.ai. Questo servizio infatti da subito dichiara di rivolgersi a scrittori, editori e agenzie ma non a studenti, professori e accademici. Il suo modello per il riconoscimento dei testi scritti dall’intelligenza artificiale quindi è concentrato solo su alcune categorie di testi. Oltre al sito web è possibile avere l’estensione per Chrome e una integrazione API. La particolarità, oltre al campo di applicazione ridotta, è che il suo team lavora per stanare con esami umani testi che sono sfuggiti all’intelligenza artificiale e le insegnano così a rintracciarli.

L’abbonamento mensile parte da circa 13 dollari al mese e ce n’è uno dedicato alle aziende da 179 dollari al mese, con 15.000 crediti di analisi e cronologia salvata per un anno dei testi analizzati.

L’ultimo strumento di questo tipo di cui vogliamo parlarti è GPTZero. Il nome tradisce qual è lo spirito di questo AI Content Detector, che tra l’altro è il primo ad essere pubblico e aperto. Si tratta anche dello strumento più vantaggioso per quello che riguarda l’aspetto economico: c’è infatti un piano base gratuito con 10.000 parole al mese; il piano Essentials, da $10 al mese, permette di esaminare 150.000 parole con in più servizi aggiuntivi come il tool che individua il plagio.

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