Sfida tra intelligenze artificiali: Google Bard si unisce alla competizione contro l’assistente virtuale ChatGPT.
Bard è un esperimento di Google sull’intelligenza artificiale conversazionale che nasce dal progetto LaMDA (Language Model for Dialogue Application), un’intelligenza artificiale in grado di dialogare con le persone.
L’esperimento è ancora in corso e talvolta fornisce risposte non accurate, poco naturali, qualche volta pare che possa anche essere offensivo. Ma il potenziale è davvero straordinario. È in grado di produrre contenuti originali e può citare la fonte da cui ha tratto l’informazione.
Al momento, Google Bard è disponibile solo in inglese e si può accedere solo dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Prima o poi sarà disponibile anche in Italia (ancora non abbiamo informazioni sulle tempistiche) e un giorno potremmo vedere Google Bard in azione direttamente nella ricerca di Google. Questo è infatti uno dei motivi per cui si sta portando avanti il progetto. Già adesso, è disponibile un pulsante Google it per cercare sul web le informazioni relative all’argomento della conversazione, in modo da approfondire e verificare le risposte fornite dall’AI.
Cosa può fare Bard?
Bard è in grado di rispondere a comandi di vario tipo. Può semplicemente rispondere alle tue domande, ma può anche generare dei testi più lunghi e articolati su un determinato argomento. Genera anche testi creativi, come storie, racconti e perfino poesie o brani musicali. Grazie alla lunga esperienza di Google Translate, può tradurre da una lingua a un’altra e, infine, può aiutarti a organizzare e pianificare le tue attività.
Se non hai la fortuna di vivere negli USA o in UK, e quindi la possibilità di testare subito Google Bard, puoi dare un’occhiata al blog di Google per vedere qualche esempio di Bard in azione. Scoprirai che Bard può darti delle idee su qualsiasi argomento, come una lista di consigli su come leggere 20 libri in un anno.
Trovo abbastanza interessante l’esempio in cui l’utente chiede quali siano le piante da appartamento più facili da gestire. Bard non solo fornisce una lista, ma aggiunge anche dei consigli su come scegliere la pianta e come prendersene cura. Purtroppo, però, commette un’errore nel nome scientifico della Zamioculcas.
Google ci avverte fin da subito: Bard può commettere degli errori, è un esperimento, non fare troppo affidamento su questo strumento. Non ci resta che attendere di poterlo provare anche qui in Italia e scoprire chi avrà la meglio nella sfida tra intelligenze artificiali.