Un post sul sito Google Search Central e un messaggio affidato al social che una volta era dell’uccellino azzurro hanno ha annunciato al mondo l’arrivo del nuovo core update agosto 2024.
L’annuncio è stato dato in concomitanza con quello che è, parola di Google, l’inizio del rilascio delle novità. Quali possono essere però le novità? Nel post su Google Search Central la società dichiara di aver preso in considerazione “il feedback che abbiamo ricevuto da alcuni creatori e da altri nel corso degli ultimi mesi“.
Sappiamo tutti quanto il core update rilasciato a marzo abbia creato una situazione di instabilità tale per cui molte piccole realtà si sono trovate ad affrontare traffico ridotto ai minimi termini o del tutto cancellato.
Una situazione da cui qualcuno sta riemergendo adesso mentre altri, e lo dimostrano i commenti sui social, stanno ancora aspettando di potersi riprendere. Questo è il motivo per cui questo aggiornamento è così importante per moltissime realtà.
Quello che Google promette anche stavolta è di puntare a “connettere le persone con un range di siti che producono contenuti di qualità, compresi i siti piccoli e indipendenti che stanno creando contenuti utili e originali, quando sono rilevanti alle ricerche degli utenti“.
L’includere i siti piccoli e indipendenti è un modo per rassicurare proprio quelle realtà minori rispetto ai grandi colossi che, ed è un esperimento che si può fare con una qualunque ricerca, sembrano invece aver preso il sopravvento.
Google però ribadisce comunque che al centro c’è la ricerca di contenuti utili e originali ma allo stesso tempo è aperta (per quanto possa esserlo il colosso della grande G) al fatto che si tratta di “un’area su cui continueremo a rivolgerci negli update futuri“.
E da ultimo, sempre il colosso della grande G dichiara che uno degli scopi dell’aggiornamento è anche quello di “catturare meglio i miglioramenti che i siti possono aver fatto in modo che possiamo continuare a mostrare il meglio del web”. Ma come si tradurrà tutto questo in traffico?
Che cosa possiamo aspettarci e soprattutto cosa ne pensano proprio quelle piccole realtà per le quali l’aggiornamento dovrebbe essere una salvezza?
Google vuole più qualità con il suo nuovo core update
Abbiamo volutamente lasciato da parte il messaggio che si trova identico sia all’interno del post sul blog Google Search Central sia sul testo del messaggio che arriva dall’account X omonimo.
Nel messaggio si legge che lo scopo del core update prosegue sulla stessa linea di quelli che sono stati rilasciati in precedenza: “migliorare la qualità dei risultati della ricerca mostrando più contenuti che le persone trovano realmente utili e meno contenuti che sembrano essere stati costruiti solo per avere buone performance nei risultati di ricerca”. Visto da fuori sembra un reiterare concetti già visti.
E probabilmente in parte è un ribadire quello che sembra essere lo scopo finale dei risultati di ricerca: dare all’utente quello che è più utile per risolvere l’eventuale problema espresso nella query. C’è però almeno un commento che ci permette di guardare a questa frase di apertura da una prospettiva più interessante e pungente.
Un utente, sotto il post di Google, infatti ha domandato se non sia uno ossimoro concentrarsi sui contenuti che danno risposte piuttosto che su quelli che sembrano costruiti per avere buone performance quando c’è chi costruisce contenuti utili e che allo stesso tempo cercano di emergere tra i risultati di ricerca seguendo proprio tutte quelle linee guida che Google dà per buone performance nella SERP. Una domanda che per ora rimane senza risposta.
E a riprova di come questo sia un dettaglio stridente anche altri commenti ricordano come, per esempio, c’è chi riesce ad avere contemporaneamente testi scritti per gli esseri umani ma che realizzano i search intent.
Per provare a guardare a quello che potrebbe accadere con il nuovo core update si può esaminare non tanto l’annuncio, che per quanto interessante rimane comunque vago come sempre ci si aspetta da questo genere di comunicazioni, quanto gli aggiornamenti che sono stati fatti ai documenti che riguardano proprio il rapporto dei proprietari di siti web con i core update.
Le nuove linee guida per gestire un core update
L’aggiornamento è arrivato in concomitanza con il core update, il che significa che, in base a quello che l’aggiornamento porterà, è risultato necessario anche modificare il modo in cui la società della grande G si rivolge ai gestori di siti web.
Tra le novità più interessanti ci sono le due nuove sezioni che sono state aggiunte alla Search Console. Due sezioni che servono a togliere qualche dubbio: una serve a controllare rapidamente se c’è un calo nelle performance e l’altra aiuta a capire se i propri contenuti sono scivolati molto in basso tra i risultati della SERP. Per utilizzare la sezione relativa al controllo dell’eventuale calo del traffico attraverso Search Console sono indicati i passi da seguire ma tutto può cominciare solo dopo che l’update si è concluso.
Calcolando che il nuovo core update di agosto potrebbe impiegare circa un mese per arrivare dappertutto, l’utilizzo dei nuovi strumenti non potrà essere avviato prima della fine di settembre. Nel frattempo occorrerà continuare con i vecchi metodi di controllo.
Quello che però renderà interessante il controllo del calo di traffico attraverso la Search Console è proprio il fatto che si potrà vedere e confrontare le performance prima e dopo l’aggiornamento all’interno della Console e fare anche un’analisi particellare dei diversi tipi di ricerche.
Si potrà quindi esaminare la sezione video, il web in generale, le notizie in maniera separata. Per quelli che poi si troveranno o si stanno trovando ancora ad avere problemi a risalire nel ranking c’è la nuova sezione che consente di valutare se la propria posizione è crollata.
Questa sezione però, almeno ad un primo esame, sembra solo reiterare i concetti che Google non fa che ripetere: costruire contenuti di qualità che seguono le linee guida, concentrarsi in particolare sulle pagine che sembrano aver avuto i cali di performance maggiori.
Nel nuovo documento c’è anche una sezione dedicata a quello che dovrebbe essere la priorità se, dopo un core update, le performance del sito sono calate drasticamente. Un consiglio che viene dato è quello di tenere come estrema ratio l’eliminazione del contenuto. Questa eliminazione, infatti, potrebbe dare ragione all’algoritmo nella sua percezione di contenuto non pensato per gli esseri umani ma solo per la SEO.
In generale i consigli puntano a dare ai gestori di siti web modo di riflettere su quelli che possono essere cambiamenti a lungo termine e non rapide scorciatoie. La società della grande G ricorda poi, e lo fa con una nuova sezione apposita, quanto tempo può passare tra i cambiamenti per migliorare le proprie posizioni e un effettivo mutamento della situazione.
Il nuovo documento con le linee guida riviste e corrette dà l’impressione di un documento (finalmente) pensato per dare agli utenti qualcosa che si può effettivamente fare piuttosto che solo indicazioni vaghe (qualcosa di cui moltissimi si sono in passato lamentati).
Per i gestori di siti in Italia c’è da registrare che le novità all’interno del documento sono disponibili solo in lingua inglese. Il testo in lingua italiana è ancora alla versione precedente. Per avere le ultime novità occorre quindi cambiare in alto a destra la lingua per poter avere la versione più recente.