Tanta fatica per la creazione di un sito web e poi Google non lo indicizza. Niente paura, ci sono alcuni consigli per risolvere il problema
Tutte le persone che hanno intenzione di far crescere la propria pagina in rete avranno a che fare con questo tema. Non è facile, specie per chi è alle prime armi, riuscire ad effettuare un lavoro che permetta l’immediato successo sul web. Però, bastano poche accortezze e uno studio approfondito in materia per poter riuscire a raggiungere l’obiettivo che ci si prefissa.
Uno degli scogli maggiori da dover superare è quello relativo alla visibilità del proprio sito. Questa arriva, specialmente, grazie al sostegno di un motore di ricerca, tra i quali Google è quello maggiormente utilizzato e con un successo superiore agli altri. Non sempre, però, riesce ad indicizzare proprio qualsiasi gli passi sotto osservazione. Ci sono delle regole ben precise da dover seguire per poter ottenere dei risultati importanti.
Bisogna sempre ricordare che i motori di ricerca utilizzano dei crawler, i quali sono dei software adatti all’analisi dei contenuti che si trovano in rete o all’interno di un database. Questi strumenti fanno un lavoro certosino e ogni minima specifica che non ritengono adeguata può inficiare sul lavoro dei creatori delle pagine web.
I consigli dell’esperto di Google
Ad approfondire le informazioni in merito al suddetto argomento è stato John Mueller, il Search Advocate dell’azienda creata da Larry Page e Sergey Brin nel 1997. Secondo il dirigente, il motore di ricerca “vede” tutti i siti ma non li indicizza in ogni occasione. Quindi, può capitare che un contenuto, il quale appare non indicizzato nell’Index Coverage (Search Console), non potrà mai prendere parte alla generazione di una Search Engine Results Page, SERP.
Tale problematica può accadere per due casi ben specifici:
- il primo, riguarda l’URL e il sito ad esso collegato, che il crawler rivela come sovraccarico;
- il secondo, invece, si rifà agli standard di qualità richiesti da Google non rispettati.
Il secondo caso appare abbastanza chiaro, mentre per quanto riguarda il primo, il crawling è portato ad effettuare una riprogrammazione, ma non è garantito che questa procedura possa venire effettuata.
Secondo le parole esperte di Mueller, per poter ovviare a queste mancate indicizzazioni del sito, il creatore potrebbe migliorare la qualità dei contenuti, anche se sarà sempre Google a scegliere le pagine da mettere maggiormente in evidenza. Fra queste, trovano più spazio quelle che hanno offerto maggiori garanzie nel tempo per quanto riguarda la user experience.