Il primo virus informatico nacque prima ancora del Web e dimostra che le minacce digitali sono più antiche di quanto immaginiamo.
C’è stato un periodo in cui i computer non avevano firewall, antivirus o aggiornamenti automatici. Questo non perché fossero sicuri, ma perché non esisteva l’idea che un programma potesse infettare un altro computer. I computer erano considerati calcolatori innocui, prima dell’arrivo dei virus informatici. Un giorno, poi, qualcuno scrisse dei codici in grado di replicarsi e, da quel momento, la storia della tecnologia cambiò.
Il primo virus, però, non nacque con l’intenzione di distruggere, ma di dimostrare che era possibile creare un software che viaggiava, copiandosi ed espandendosi senza permessi. Da quel momento in poi, file, floppy disk e rete diventarono un potenziale rischio per tutti. Si trattò dell’inizio di una nuova era. Scopriamo di più sul primo virus informatico e sulla storia di panico e caos generale.
La nascita del primo virus informatico e causa della diffusione: cosa c’è da sapere sulla storia dei virus informatici
Il primo virus informatico causò panico, cambiando per sempre il mondo dell’informatica. La sua nascita portò all’era di virus, malware, ransomware e minacce invisibili. Se oggi possiamo pubblicare sui siti, usare piattaforme come WordPress, e-mail, social, navigare sul Web e molto altro, è merito anche della consapevolezza che ogni file potrebbe essere un veicolo di infezione. La storia dei virus informatici risale agli anni Settanta, quando la rete ARPANET stava ancora imparando a far circolare file e programmi tra computer distanti.

Il termine “virus” nacque alla fine degli anni Settanta, grazie al professore Fred Cohen che ne descrisse la capacità di diffondersi e replicarsi da un computer all’altro come un virus biologico. Nel 1971, il programma sperimentale Creeper – creato dall’ingegnere Bob Thomas – riuscì a muoversi autonomamente tra i nodi della rete, visualizzando il messaggio: “I’m the Creeper, catch me if you can”, ovvero “Sono il Creeper, prendimi se ci riesci”. Come detto prima, non era un vero malware malevolo, ma anticipava quello che sarebbe successo: la replicazione di alcuni software, che potevano muoversi indipendentemente.
Ad ogni modo, il primo vero virus viene considerato Elk Cloner, creato nel 1982 da Rich Skrenta, un ragazzo quindicenne che ne creò uno per Apple II. Si diffondeva con floppy disk e – com’è facile immaginare – si attivava all’inserimento di questi. In seguito, tra computer, floppy disk e Internet, la diffusione di virus divenne molto veloce. Ben presto, i virus diventarono una minaccia reale, attaccando sistemi, cancellando e rubando dati. Ciò che inizialmente era nato come un esperimento tra programmatori, si è trasformato in un serio problema di sicurezza globale. Scopri anche perché la Cybersecurity inizia dalla tua rete domestica e come controllare se il tuo sito è affetto da malware.

															