Nginx cosa fa
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Quando si costruisce un sito web si ha a che fare con diversi elementi che tra loro devono comunicare perché tutto vada liscio.

E mentre sei alla ricerca di consigli per lavorare al meglio con il tuo sito costruito con WordPress potresti esserti imbattuto in NGINX. La definizione che ne viene data è a sua volta ricca di termini tecnici che riguardano l’informatica e le reti. Ma è da lì che partiamo.

Con calma cercheremo di spiegare che cosa succede nella realtà e quindi cosa c’è dietro la lunga definizione che si dà comunemente di NGINX tra gli addetti ai lavori.

Che cos’è NGINX?

La definizione che si dà di solito di NGINX è questa: un software open source web server utilizzato per il reverse proxy, per il load balancing e per la cache.

Le sue caratteristiche sono quelle di essere un server HTTPS che ha come punto di forza le performance e la stabilità. In più può essere utilizzato anche per i protocolli di comunicazione via email come per esempio IMAP e POP3.

Ma che significa tutto questo?

server
Cosa fa NGINX? – sos-wp.it

Che cos’è NGINX parte 2: proviamo a capirci qualcosa

Riprendiamo la definizione e cominciamo con quello che a quanto pare NGINX è in grado di fare oltre a essere utilizzato come server per il web: questa informazione è la più facile da comprendere. Si tratta di un luogo online dove puoi lasciare parte del tuo sito.

Ma NGINX viene spesso associato al reverse proxy. Vediamo quindi che significa reverse proxy. Quando si tratta di reti e di traffico, viene definito proxy uno strumento o un server che fa le veci di un altro strumento o di un altro server. In pratica funziona come un filtro ed esegue il servizio per cui è stato programmato.

Si possono trovare proxy sotto forma di componenti hardware ma più spesso si tratta di componenti software. La loro posizione però è sempre tra il client che esegue una richiesta online e il server che deve esaudire quella richiesta.

Il reverse proxy è un server che ha lo scopo di mettersi tra la richiesta del client, che per esempio può essere un utente che ha fatto una ricerca attraverso un browser, e il server effettivo su cui si trovano le informazioni che devono essere rimandate a chi ha fatto la richiesta.

Il client, quindi nel nostro caso il browser gestito dall’utente, riceve attraverso il reverse proxy l’informazione ma di questa parte intermedia non c’è traccia: l’informazione appare infatti come se fosse arrivata direttamente dal sito web cui si voleva arrivare.

Siamo quindi di fronte a un intermediario che aiuta a rendere il rapporto tra client e server molto più veloce e quindi ad avere utenti più contenti. Avere un reverse proxy, per esempio utilizzando i servizi offerti da NGINX, significa soprattutto avere un maggior grado di sicurezza.

Dato proprio il non contatto diretto tra client e server finale, infatti, c’è meno probabilità che qualcuno possa infilarsi e ascoltare l’eventuale scambio di dati personali se questo avviene.

Un altro motivo per usare un reverse proxy è che aiuta a velocizzare la produzione della risposta, come accennavamo per esempio utilizzando altre tecniche come il caching.

reverse proxy
NGINX può velocizzare il tuo sito – sos-wp.it

Terzo bonus da tenere presente con un reverse proxy è la flessibilità. Con un proxy che agisce come intermediario è possibile gestire in maniera dinamica il flusso e quindi anche riequilibrare il carico sui server senza che ci siano interruzioni ai servizi offerti ai clienti finali.

E qui arriviamo alla seconda funzione che NGINX porta avanti: load balancing. Proprio utilizzando NGINX è possibile avere una più intelligente distribuzione delle richieste che possono arrivare da diversi client contemporaneamente.

Con NGINX in pratica è come avere un capo cantiere che distribuisce ai diversi operai un compito ben preciso in base a quelle che sono le loro capacità e via via ridistribuisce i compiti, perché tutto venga portato a termine nel minor tempo possibile.

Chiaramente, in questo modo si evita di intasare il server che dovrebbe fornire la risposta.

NGINX e il (passato) dominio di Apache

Come abbiamo visto, quello che può fare NGINX anche solo andando a guardare alla definizione che se ne dà è un aiuto enorme ai siti web, che sono in cerca di un sistema per velocizzare la gestione delle richieste da parte dei client e quindi avere utenti finali più contenti perché il sito web che visitano è reattivo. Ci sono molte cose che devi fare ma anche partire con un buon alleato come NGINX è utile.

Fino a qualche anno fa la maggior parte dei siti web si appoggiava ancora in maniera preponderante alla struttura di Apache, ma, andando ora a guardare quelli che sono gli utenti dei due web server ci troviamo di fronte ad un cambiamento interessante.

Se infatti, sempre guardando ai numeri del passato, veniva fuori che Apache era il più diffuso ma NGINX era il più diffuso tra i siti ad altissimo traffico, con i nuovi dati messi insieme da W3Techs emerge che in realtà ormai il 33,8% di tutti i siti web del mondo utilizzano NGINX mentre il 26,9% utilizzano Apache.

E le percentuali diventano ancora più interessanti se si divide l’utilizzo in base alla posizione occupata dai siti. Nei top 1000, per esempio, NGINX occupa il 32,7% dello spazio totale mentre Apache è fermo al 12,8%. Nella top 10.000 abbiamo il 34,4% di utilizzo per NGINX e il 13,6% per Apache.

Questo a riprova di come i servizi offerti da NGINX stiano diventando sempre più importanti sia per i siti molto importanti sia anche per siti che forse hanno dimensioni un po’ più modeste ma che vogliono allo stesso modo fornire una esperienza di qualità ai propri utenti.

Tra le molte scelte che potresti trovarti a fare per migliorare quindi il modo in cui gli utenti utilizzano quello che offri potrebbe esserci anche un passaggio da un server su Apache a un server offerto da NGINX.

Se vuoi sbirciare la concorrenza ricordati che è possibile guardare qual è il server su cui si appoggia un qualunque sito lanciando la tab dei DevTools di Chrome.

Nella sezione denominata Header troverai anche l’indicazione del server da cui arrivano le informazioni. Anche questo è un piccolo controllo che puoi fare per avere una marcia in più rispetto alla concorrenza.

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