Nonostante il nome un po’ esotico il pogo sticking non è l’ultima tendenza degli sport né una variante di riso appiccicoso. Si tratta di una attività che gli utenti fanno a livello inconscio anche moltissime volte al giorno, ogni volta che eseguono una ricerca e Google fornisce loro una risposta.
Ma è qualcosa che influenza negativamente tanti sforzi fatti altrove per la SEO. Per questo motivo occorre adoperarsi perché il pogo sticking non si verifichi quando tocca al tuo sito WordPress.
Quando gli utenti fanno pogo sticking
Per capire che cos’è il pogo sticking e come influenza la tua posizione nella SERP facciamo un esempio al contrario. Per una volta usciamo dalla prospettiva di chi il sito web lo produce e proviamo a metterci nei panni di un utente qualunque che fa una ricerca online.
Qualunque sia il tipo di ricerca che effettui ti trovi con una serie di risultati messi secondo un ordine che sembra casuale ma casuale non è. Questi risultati sono messi in un ordine che, per esperienza di altri utenti che hanno avuto la stessa idea, risultano più importanti e via via sempre meno, a mano a mano che si scende nei risultati della SERP.
Se però cliccando anche solo sul primo link che ti viene offerto non trovi la risposta e esci subito dal sito passando al secondo, Google si rende conto di quello che hai fatto. Passare così da un risultato al successivo entrando e uscendo dai siti web si chiama pogo sticking.
Da questo semplice esempio risulta chiaro che è una metrica che l’algoritmo guarda da molto vicino. Se infatti uno o più siti vengono coinvolti da un comportamento di pogo sticking significa che gli utenti non hanno trovato quello che cercavano e che quindi l’algoritmo deve riassestare la lista dei risultati, in maniera tale da offrire loro quello che serve senza che vadano in giro per le pagine dei risultati. Contrastare il pogo sticking significa riuscire a mantenersi in alto nella SERP.
Guardando alla situazione dal punto di vista di chi invece si trova in basso, se si verifica un fenomeno di pogo sticking e gli utenti non trovano in alto le risposte alle loro domande, c’è possibilità che contenuti migliori che però non hanno ancora ricevuto un’attenzione sufficiente crescano.
Come si migliora la performance di un contenuto e quindi come si lavora per ridurre l’eventuale pogo sticking degli utenti?
Prevenire il pogo sticking
Abbiamo visto che il fenomeno del pogo sticking si verifica quando un utente effettua una ricerca e nei risultati che gli vengono proposti non trova subito la risposta migliore. Questo significa che velocizzare l’esperienza dell’utente per evitare che i tuoi risultati scendano vertiginosamente nella SERP a causa del pogo sticking e del segnale negativo che questo dà all’algoritmo, per prima cosa occorre che i contenuti che produci diano effettivamente un contenuto rispondente alle keyword per cui cerchi di piazzarti.
È bene a tal proposito evitare che tu ti faccia prendere la mano con titoli troppo roboanti, per esempio. È chiaro poi che anche il testo e tutti gli altri elementi del contenuto siano circoscritti e aiutino a veicolare il messaggio che vuoi arrivi agli utenti.
La produzione di contenuti di qualità, che rispondono non solo alle domande esplicite degli utenti ma anche ai loro bisogni più inconsci a tal proposito risulta quindi ancora più importante. Ma non è l’unico sistema con cui puoi ridurre le possibilità che i tuoi contenuti cadano vittima di pogo sticking.
Dato che l’algoritmo controlla il tempo che gli utenti passano sui contenuti è chiaro che, una volta che l’utente è entrato su uno dei tuoi contenuti devi fare in modo che poi rimanga a circolare dentro il tuo sito web.
Sempre tenendo come principio fondamentale il fatto che devi essere trasparente e onesto, un modo per ridurre le possibilità che i tuoi contenuti scendano nella SERP a causa del pogo sticking può essere l’aggiunta di link interni ad altri contenuti. Parlando di un argomento specifico potresti toccare altri argomenti che però sono oggetto di contenuti già pubblicati.
Anziché riproporre un contenuto che è presente altrove sul tuo sito, puoi creare un link interno in modo tale che il lettore incuriosito vada da solo a leggere l’altro contenuto. Questa rete interna di rimandi, e di nuovo vale la pena sottolineare che devono essere rimandi logici e non forzati perché gli utenti se ne accorgono, aiuta a aumentare il tempo che l’utente passa all’interno del tuo sito e quindi riduce le possibilità che i tuoi contenuti vengano penalizzati se qualcuno fa pogo sticking.
Il pogo sticking, in buona sostanza, è un segnale che gli utenti non apprezzano quello che produci e devi quindi tenerlo assolutamente in considerazione. Ci sono poi anche altri piccoli aggiustamenti che puoi fare per migliorare l’esperienza degli utenti una volta che entrano sul tuo sito.
Un elemento di cui forse si parla poco ma che invece incide tanto sull’esperienza degli utenti è la misura del font dei testi e la loro distribuzione. Un font piccolo e che non si legge costringe o a sforzare la vista o ad allargare il testo e quindi, in entrambi i casi, non risulta immediatamente user friendly.
La distribuzione del testo, per esempio la divisione dei paragrafi ma anche la creazione di elenchi e indici, aiuta nella navigazione. Perché potrebbe capitare che la risposta alla domanda dell’utente si trovi, all’interno di un testo molto lungo, in un paragrafo specifico.
Aiutare la navigazione dell’utente, per esempio con un elenco dei contenuti in apertura, può essere un modo per velocizzare l’esperienza dell’utente che poi, positivamente colpito dall’attenzione che metti, potrebbe cominciare a esplorare gli altri tuoi contenuti. E ciao pogo sticking.