Google Discover è uno dei nuovissimi servizi della grande G che dovrebbe in teoria aiutare gli utenti e scoprire contenuti rilevanti. Ma come funziona Discover? E soprattutto come si fa ad avere contenuti che arrivano su Discover?
La nuova tendenza per chi si occupa di traffico è quella di guardare, oltre al numero di utenti che per esempio arrivano e sostano sul sito web di riferimento, anche come i contenuti si muovono e arrivano su Discover. Google Discover è la nuova croce e delizia di tutti quelli che si occupano di marketing perché è il nuovo modo in cui i contenuti arrivano agli utenti accanto a Google Search e a Google News.
Discover è una funzione che si trova, in maniera onnipresente, su tutti i device che montano Android e, anche se esiste la possibilità di disattivarlo, si tratta di un’operazione che viene effettuata da una percentuale minima di utenti che non hanno interesse a che Google gli dica quello che può piacergli. Ma si tratta di una minoranza e quindi se vuoi puntare ad avere traffico anche attraverso Google Discover è lecito domandarsi come si arriva in quei contenuti raccomandati dalla grande G? La risposta è arrivata attraverso l’edizione di luglio 2023 di Google SEO Office Hours cui ha partecipato Martin Splitt.
Sei sparito da Google Discover? Come puoi tornare sulla cresta dell’onda?
Un po’ come succede con gli algoritmi quando vengono aggiornati, Google mantiene una serie di informazioni per sé. Tra queste informazioni c’è il modo in cui la grande G valuta cosa proporre agli utenti anche nel nuovo servizio Google Discover. Si tratta di una versione che potremmo definire per pigri di quelle app e di quei servizi di feed che permettono di avere sotto mano i nuovi post da una serie di fonti che si sono scelte in maniera attiva.
Perché una versione per pigri? Perché in realtà non c’è modo di scegliere effettivamente quali sono le fonti dalle quali un utente vuole ricevere i contenuti visualizzati dentro Google Discover. Quello che è possibile fare è invece segnalare se un contenuto, un topic o una fonte non è interessante. Ma a prescindere da ciò che può fare un utente, in qualità di gestore di un sito web, come fai a portare anche un solo contenuto del tuo sito su Google Discover?
La risposta fornita da Martin Splitt è in realtà piuttosto sibillina: “Discover è una feature organica che segue le richieste e le abitudini degli utenti“. Che significa? Il modo in cui Discover sceglie che cosa mostrare non prende in considerazione solo la data di pubblicazione ma soprattutto la rilevanza rispetto agli interessi dell’utente specifico. Lavorando per ipotesi, non è possibile direttamente influenzare la propria presenza su Discover ma andando a guardare quello che è più di tendenza, in termini di topic soprattutto, nel proprio settore di riferimento puoi trovare degli spunti su contenuti da sviluppare per avere una chance.
Perché, ed è questa la risposta data ancora da Splitt riguardo il traffico attraverso Google Discover: “il traffico da Discover è difficile da prevedere e va per alti e bassi“. Non puoi, quindi, mettere in pratica strategie specifiche per piacere di più a Google Discover ma puoi lavorare affinché i tuoi contenuti diventino rilevanti in termini di topic, che non significa in termini di keyword ma di argomento, per risultare così migliore rispetto alla concorrenza.