Google ha rilasciato una serie di aggiornamenti che riguardano diversi strumenti tra quelli più diffusi e che hanno tutti qualcosa in comune: l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Era questione di tempo prima che i servizi potenziati dall’intelligenza artificiale e i nuovi sistemi di realtà aumentata arrivassero nella vita di tutti i giorni con uno scopo utile. Questo deve essere stato il pensiero nei team che dentro Google hanno deciso di lavorare alle nuove funzioni e alle nuove features che vanno proprio a implementare maggiormente il virtuale.
E non si tratta, almeno stavolta, dì qualcosa appannaggio semplicemente di chi con Google ci lavora. La bella notizia è che si tratta di aggiornamenti disponibili per tutti gli utenti che decidono per esempio di fare una ricerca utilizzando Google oppure tra quelli che sul proprio smartphone organizzano e pianificano i viaggi attraverso i servizi di Maps.
L’intelligenza artificiale vista da Google: un aiutino
Si è da poco concluso il summit riguardo la sicurezza per ciò che riguarda l’intelligenza artificiale. Una occasione per tornare a discutere di quello che deve essere il nostro rapporto con questi nuovi strumenti che non possiamo evitare di incontrare. Soprattutto perché sono tante quelle società che fanno dei servizi con i super poteri delle intelligenze artificiali il loro nuovo core business. Un esempio su tutti viene da Google che continua ad implementare novità altamente tecnologiche in app che vengono utilizzate quotidianamente da milioni di utenti in tutto il mondo.
Dopo averci messo nelle condizioni di poter tradurre all’istante un cartello stradale utilizzando Lens c’è per esempio adesso una nuova funzione denominata Compiti. Si tratta di una novità che permette, attraverso i sistemi di riconoscimento di immagini di Lens, di lavorare per esempio su un quesito di matematica, su una equazione, su un problema di geometria facendosi aiutare proprio dall’intelligenza artificiale. In grado di riconoscere non solo la scrittura a mano ma anche poi di fornire la soluzione passo a passo e aiutare così gli studenti ad imparare come risolvere altre equazioni. Potrebbe sembrare un aiutino ingiusto nei confronti di quelli che lavorano con il proprio cervello ma si tratta, se usato correttamente (la chiave di tutti i servizi prodigiosi che sono arrivati e arriveranno), invece di uno strumento che può aiutare chi magari non può permettersi uno studio assistito. L’aspetto positivo è che non fornisce la risposta nel vuoto ma il procedimento per raggiungerla.
Google Maps e i nuovi tour immersivi
Altra intelligenza artificiale c’è invece dentro Google Maps. L’app nel tempo è passata da semplice tuttocittà mondiale per non perdersi alla funzione di assistente di viaggio a 360 gradi. Tra le funzioni recenti più apprezzate c’è per esempio quella che indica le stazioni di rifornimento lungo il percorso e i parametri per un viaggio amico dell’ambiente in base al motore con cui ci si sposta. Adesso, grazie all’implementazione dell’intelligenza artificiale, Street View è diventato Immersive View: una sorta di viaggio prima del viaggio, che consente di esaminare il luogo in cui si deve andare prima di recarcisi fisicamente sfruttando sia le immagini satellitari aeree sia proprio il lavoro delle famose Google street car che hanno fotografato migliaia di chilometri di strade in tutto il mondo. Ovviamente si tratta di una funzione che non è disponibile ovunque al momento ma con il corso del tempo è chiaro che si allargherà oltre le prime mete oggetto dell’aggiornamento (tra cui Barcellona, Londra e Las Vegas). Qualcosa che mescola Lens e Maps è la nuova funzione, dentro il primo, che permette di inquadrare il luogo in cui si è e ricevere informazioni direttamente con la realtà aumentata.
La rivincita della realtà aumentata
E parlando di realtà aumentata, qualcosa che altre società sembrano aver dimenticato ma che a quanto pare Google tiene in alta considerazione, ci sono le novità del cosiddetto sistema AR beauty. Si tratta di spazi pubblicitari pensati appositamente per trasformare l’esperienza piatta, e spesso fastidiosa, degli spazi pubblicitari all’interno dei social e dei siti visitati con il cellulare in un momento per stabilire una connessione con gli utenti. I primi esperimenti ovviamente stanno riguardando i prodotti del make-up, in particolare ombretti e rossetti, ma il passo successivo sarà quello dei fondotinta e poi ovviamente verranno i vestiti. Tra i molti aggiornamenti questo è quello che può interessare maggiormente chi gestisce siti web. Soprattutto se la gestione del sito web è legata ad una esperienza che può essere veicolata attraverso la realtà aumentata. Se ti occupi di beauty, che sia il brand creato da te o che sia il brand creato da qualcun altro e di cui sei rivenditore, l’idea che un utente possa provare, anche se in un ambiente virtuale, quello che offri è di certo un passo avanti nella riduzione di quel gap che si crea necessariamente quando, mentre si fa scroll, appaiono gli spot pubblicitari. Ma significa anche che dovrai dotarti di strumenti nuovi per rimanere al passo con queste novità e imparare ad usarli con creatività.