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Sempre più intelligenza artificiale dentro Bing, va in soffitta il Disavow

l'intelligenza artificiale sostituisce il disavow manuale per bing
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Arriva da parte di Bing e quindi di Microsoft un annuncio che riguarda i webmaster tools e in particolare una feature che in realtà ha sempre portato un dibattito molto acceso: il Disavow.

Per riuscire a garantire ai gestori di siti web una posizione non falsata da tecniche di link building disoneste, i grandi colossi si sono dotati da tempo di sistemi per valutare la qualità dei link in entrata e in uscita da tutte le pagine.

non hai più bisogno di usare la funziona disavow, bing usa l'intelligenza artificiale
Bing elimina il Disavow e lo sostituisce con la sua intelligenza artificiale – sos-wp.it

Ed è per questo motivo che per esempio esiste il nofollow. Ma se il nofollow funziona perché magari tra i vari link che si trovano su una pagina del tuo sito WordPress hai deciso di aggiungerne uno ad una fonte esterna che non è molto affidabile rispetto ad altre, la funzione Disavow serve invece in un certo senso a segnalare proprio agli algoritmi quello che fanno altri siti, valutati dalla componente umana come poco puliti, e che rimandano al sito web di cui ti occupi.

Una funzione che può essere utile per difendersi, ed è per esempio questo quello cui fa riferimento il blog ufficiale di Bing, se qualcuno tenta di utilizzare proprio siti dalla dubbia reputazione per affossare il ranking di una pagina e di una presenza online. Ma con il sistema della funzione Disavow è anche possibile limitare l’ingerenza e la valutazione degli algoritmi dei motori di ricerca se per qualche motivo si sono comprati dei link. Il sistema della funzione Disavow sta però per andare ufficialmente in soffitta almeno per quello che riguarda i sistemi di valutazione di Bing, che ha annunciato di voler sostituire questa feature con l’intelligenza artificiale.

Bing ora è in grado di “distinguere tra link naturali e innaturali

Forse proprio nell’analisi SEO e nella valutazione dei siti web c’è una delle branche dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale che più potranno aiutare chi si occupa di siti web. Ovviamente non si tratta soltanto della gestione in termini di produzione di contenuti, qualcosa per cui comunque i sistemi come ChatGPT possono tornare utili per trovare nuove idee e superare il blocco dello scrittore, ma anche proprio nell’analisi delle performance e di ciò che sui siti web accade.

basta disavow dei link, ci pensa l'intelligenza artificiale di Bing
Bing promette di gestire da solo i link molesti con l’intelligenza artificiale – sos-wp.it

La sicurezza con cui sul blog ufficiale di Bing si annuncia la rimozione della features Disavow a partire da ottobre e il modo in cui viene invece presentato il suo sostituto, ovvero proprio l’intelligenza artificiale, mostra i passi avanti fatti. Come sottolineato in un passaggio, adesso i webmaster non dovranno più perdere tempo a valutare tutti i link che rimandano ai contenuti del sito di cui si occupano ed eventualmente a segnalare quelli che non devono essere tenuti in considerazione perché legano il sito a realtà poco affidabili. Sarà la stessa intelligenza artificiale a riconoscere quelli che sono i link buoni e validi e quelli che invece rimandano a situazioni grigie e poco oneste. In questo modo “i webmaster possono impiegare più tempo a concentrarsi sulla creazione di contenuti di qualità e a costruire relazioni genuine con altri siti affidabili nel proprio settore”. Un’idea che ritroviamo spesso espressa anche da chi parla a nome di Google.

Come si pone Google?

La questione che riguarda i link indesiderati che possono in qualche modo influire in maniera negativa sul ranking di un sito web è una questione aperta. Al punto tale che all’inizio dell’anno, all’interno di una discussione che riguardava proprio l’abitudine di fare Disavow, Mister Google in persona, John Mueller, ha avuto parole decisamente forti rispetto a quelle a cui siamo abituati. A quanto pare tutta la questione relativa al fare o meno Disavow è irrilevante.

Mueller in quella occasione ha chiarito a qualcuno che si lamentava del fatto che il proprio sito venisse copiato e duplicato pagina per pagina di smetterla di farlo, usando addirittura l’espressione “non perderci tempo” e di concentrarsi invece su quello che “costruisce e fa crescere” il sito. E addirittura, sempre Mister Google, in quella occasione è arrivato a dire che “quelle agenzie” riferendosi alle agenzie che vendono servizi di Disavow e quelle agenzie che invece creano a quanto pare questi link apparentemente malevoli “si stanno inventando tutto e fanno soldi sulle spalle di chi non sa“.

Dalla mossa fatta ufficialmente da Bing è chiaro che l’idea generale sul sistema per cui si segnala manualmente che un link di rimando non deve essere preso in considerazione va in pratica in soffitta. E infatti, per esempio, anche nel post sul blog ufficiale di Bing si sottolinea, oltre al fatto che occorre sempre seguire le linee guida, proprio di concentrarsi sul proprio sito e sul costruire relazioni con altri siti significativi. C’è comunque da sottolineare che, nonostante l’evidente apertura ai sistemi di intelligenza artificiale da parte di Bing, la società non manda in soffitta il sistema del report dei backlink in modo tale che i webmaster che “ancora vogliono avere un po’ di controllo su come valutiamo i loro profili in base ai link” possono controllare i link inbound. Con la sicurezza, a quanto pare, che nulla di male verrà in termini di ranking nel caso si finisse oggetto di tattiche di SEO sporca.

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