Nella battaglia per il nuovo settore aperto dall’intelligenza artificiale c’è da segnalare l’annuncio un po’ in pompa magna di Google riguardo Duet AI, il suo assistente personale che potrebbe tornarti molto utile. Ma che cosa si può fare con questo nuovo tipo di tecnologie integrate?
La scuola sta per ricominciare e provando a chiedere ai ragazzi, soprattutto quelli delle superiori, se quest’anno hanno intenzione di provare ad utilizzare ChatGPT per qualche ricerca probabilmente la risposta sarà sì. Perché si tratta ormai di strumenti che stanno entrando prepotentemente nella vita di tutti i giorni.
Sono perlopiù viste ancora come una sorta di scorciatoia per evitare alcuni compiti fastidiosi, gravosi, che portano via solo tempo. Ma andando a guardare a ciò che fanno le società che di intelligenza artificiale si occupano, e tra queste ci sono Google e anche Microsoft, risulta evidente come il modo in cui queste società percepiscono l’intelligenza artificiale non è certo quella di fornire agli studenti un po’ più pigri uno stratagemma per evitare di dover leggere il libro delle vacanze oppure per fare la ricerca di storia o filosofia.
Perché le potenzialità di una intelligenza artificiale applicata al lavoro sono diverse. E mentre da una parte c’è ancora da capire come i contenuti generati dall’intelligenza artificiale vengono percepiti dall’algoritmo, dall’altra non si può non vedere nei sistemi di automazione una possibilità per i business e in particolare per quelli con budget ridotti. Ecco allora come funzionerà Duet AI, il nuovo assistente a tutto tondo di Google che trovi dentro workspace.
Duet AI, l’intelligenza artificiale in abbonamento
Quello che risulta particolarmente interessante è il modo in cui Google comunica l’arrivo del nuovo Duet AI. Non tanto nel post di annuncio in lingua italiana in cui vengono elencate le caratteristiche della nuova intelligenza artificiale, che viene presentata come un assistente personale tuttofare, ma nella versione in lingua inglese proprio del sito dedicato a Workspace dove Duet AI viene definito “un potente collaboratore che può fungere da coach, partner con cui scambiare idee, fonte di ispirazione e Booster alla produttività“.
E in effetti in queste poche parole sono racchiuse tutte quelle cose che puoi fare con una intelligenza artificiale come Duet AI per potenziare il tuo business. Quello che la IA è in grado di offrire è per esempio un aiuto nello scrivere documenti e bozze, per esempio all’interno di Gmail oppure con un Google Doc. Da non sottovalutare l’utilizzo che se ne può fare anche all’interno di altri prodotti che si trovano dentro Google Workspace e che di solito risultano un po’ più ostici di Google Doc.
Se ti è mai capitato di dover lavorare con Fogli di Google, quello che qualcuno chiama “Excel di Google”, ma non hai la conoscenza approfondita necessaria per creare un foglio di calcolo che funzioni davvero puoi chiedere a Duet AI di aiutarti. Dentro Workspace, però, sono presenti anche altre funzioni e una di queste riguarda le riunioni di Google Meet, l’acerrimo nemico di Skype e Zoom.
Anche per questa attività, che tanti hanno scoperto e utilizzato durante la pandemia e poi hanno continuato ad utilizzare anche dopo la fine della pandemia, c’è la possibilità di chiedere aiuto a Duet AI non solo per migliorare l’audio e il video ma anche per avere nuove didascalie, riassunti dinamici sia per chi non vuole prendere appunti sia per chi magari è arrivato tardi e ha bisogno di sapere che cosa è stato detto prima del suo arrivo. Trattandosi di un servizio così completo è chiaro che non è possibile averlo nella versione gratuita di Workspace e infatti, esattamente come le altre intelligenze artificiali più avanzate, Duet AI è disponibile in abbonamento.
Tutto bellissimo, ma la privacy?
Una domanda che sorge spontanea, soprattutto visto che ora sappiamo più o meno come funzionano le intelligenze artificiali quando si tratta di addestrarle a migliorare, riguarda la gestione della privacy. Anche in questo frangente Google sembra essere consapevole di come ora il discorso che riguarda l’intelligenza artificiale debba per forza anche riguardare la protezione dei dati. A quanto pare, e di nuovo è un’informazione che si trova sul post ufficiale del blog di Google, tutto ciò che verrà fatto all’interno di Duet AI sarà protetto e non verrà utilizzato per addestrare i modelli.
Anche se la frase che riguarda proprio il non utilizzo si conclude con “senza il vostro permesso“. È probabile quindi che esattamente come succede quando vengono raccolti i dati di utilizzo dei software, sarà possibile contribuire alla crescita e alla miglioramento di Duet AI. La differenza che si percepisce da queste poche parole è che si potrà decidere di non fornire materiale di studio. Qualcosa che è oggetto di molti dibattiti e che, per esempio, si è trasformato in un piccolo tag che si può ora aggiungere per evitare che i bot di Open Ai facciano crawling dei contenuti del proprio sito web.
I contenuti generati dalla IA sono penalizzati?
L’arrivo di Duet AI e in generale la diffusione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale anche come strumento per aiutare nella scrittura dei contenuti che si trovano all’interno dei siti pone sempre più con forza la domanda se Google in qualche modo riesca ad individuare i contenuti generati e se li penalizza. Una domanda cui la società ha risposto già un po’ di tempo fa ribadendo che, in linea puramente teorica, non c’è nessuna penalizzazione se un sito si regge su contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Ma, nello stesso post sul blog ufficiale, si chiarisce che “l’utilizzo della IA non offre alcun vantaggio speciale ai contenuti” e che in realtà tutto ruota intorno ai criteri EEAT che sono poi quei criteri che valutano tutto ciò che c’è su internet guardando alla qualità e alle informazioni che può offrire agli utenti.
Se hai quindi intenzione di utilizzare una intelligenza artificiale, magari Duet AI, per aiutarti nello scrivere le descrizioni dei tuoi prodotti e temi una penalizzazione automatica la risposta è: puoi stare tranquillo. Ma come sempre c’è un ma: puoi stare tranquillo ma non andare con il pilota automatico e non cadere nella tentazione di fare semplicemente copia e incolla dal testo generato dall’intelligenza artificiale.