Se usata come si deve, l’intelligenza artificiale può essere utile, la dimostrazione viene dai servizi come AI Optimize di Yoast che ora si aggiorna.
Le intelligenze artificiali sono argomento di conversazione a 360 gradi e il motivo è chiaramente il fatto che si tratta di una assoluta e totale novità rispetto al passato più recente.
Sembrano infatti in grado di poter ragionare, esattamente come noi, e di poter fare ciò che facciamo noi. Sappiamo, perché ora cominciano ad emergere studi appositi, che in realtà l’idea che possano effettivamente ragionare su quello che ci propongono è lontana ed è più un’utopia al momento.
Ma questo non significa che non ci siano modi per cui si può utilizzare l’intelligenza artificiale per migliorare il proprio lavoro.
Se ti occupi di siti web e hai costruito la tua presenza online con WordPress, è molto probabile che tu abbia attivato almeno un servizio per l’ottimizzazione e la gestione degli aspetti legati alla SEO.
Ed è molto probabile, dato che è uno dei servizi più utilizzati al mondo, che tu abbia scelto Yoast, di cui abbiamo parlato non molto tempo fa riguardo l’accessibilità. Per gli utenti WordPress che utilizzano i servizi di Yoast ci sono ottime novità, in particolare per AI Optimize.
Vediamole insieme e vediamo anche come puoi implementare AI Optimize all’interno di ciò che fai di solito per la SEO.
AI Optimize si aggiorna, moltissimi utenti potranno utilizzarlo
Come accennavamo, AI Optimize è il servizio offerto da Yoast ai propri utenti che utilizzano WordPress per lavorare sui propri siti web.
Come si legge sul blog ufficiale, l’aggiornamento più recente sembra piccolo ma in realtà non lo è: AI Optimize è diventato disponibile anche in una versione che si può utilizzare attraverso il cosiddetto editor classico. All’inizio, infatti, i servizi di AI Optimize potevano essere utilizzati solo se si attivava la versione di Gutenberg.
Ma, a giudicare anche dalla scelta fatta da Yoast, ci sono chiaramente ancora moltissimi utenti che non hanno abbracciato la nuova filosofia dei blocchi e che preferiscono gestire i contenuti del proprio sito web con l’editor classico.
La possibilità di lavorare con l’intelligenza artificiale anche senza dover passare per forza all’editor a blocchi è chiaramente un’ottima notizia e consente quindi di ampliare le potenzialità di assistenza che AI Optimize può fornire.
Ma come funziona AI Optimize?
Si tratta di un servizio invasivo?
Vediamo quali sono le caratteristiche principali del servizio e perché potresti volerlo utilizzare all’interno della tua routine di costruzione dei contenuti.

Come funziona AI Optimize?
Se hai attivato i servizi di controllo della qualità SEO dei tuoi contenuti offerti da Yoast, sai che ci sono alcune spunte che devono, o meglio dovrebbero, diventare verdi. Si tratta delle spunte relative per esempio alla lunghezza del testo e alla sua leggibilità. Se vuoi approfondire sul tema della leggibilità ne abbiamo parlato.
Due parametri tra i molti che vengono presi in considerazione quando si valuta la SEO di un contenuto. Per riuscire a far sì che tutto diventi verde e che quindi, potenzialmente, raggiungi il tuo obiettivo in termini di qualità rispetto alla SEO, c’è sempre qualcosa da rimaneggiare e da rivedere. In questo si inserisce il servizio di AI Optimize.
Si tratta di suggerimenti che ti aiutano a migliorare, per esempio, la distribuzione delle parole chiave, a lavorare sulla struttura e la lunghezza del testo.
Tutto appare all’interno della finestra di lavoro sotto forma di suggerimenti che puoi accettare oppure no. I suggerimenti possono anche essere modificati per garantire che siano perfettamente in linea con quello che è il tono dei tuoi contenuti già pubblicati.
Non c’è quindi nessuna intelligenza artificiale che scrive al tuo posto e devi comunque fare il lavoro di partenza. Ma, e lo dicevamo anche prima, avere qualcuno che può guidarti per guardare a quello che hai scritto attraverso gli occhiali della SEO può essere un ottimo utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Interessante è, se vuoi conoscere il dietro le quinte di questo servizio, il post all’interno del blog dedicato agli sviluppatori in cui il team di Yoast ha raccontato, riassumendolo, il percorso che ha permesso di costruire AI Optimize.
Oltre a ribadire che qualunque automazione ha comunque bisogno poi di un controllo da parte di un essere umano (e questo vale anche al di fuori di AI Optimize), nel testo leggiamo come sono state affrontate alcune delle sfide relative per esempio alla valutazione della lunghezza delle frasi e al modo in cui l’intelligenza artificiale sia stata addestrata a concentrarsi, per alcuni compiti specifici, solo su determinati pezzi del testo di cui viene chiesto il controllo.
Ciò che per esempio viene ripetuto è che gli LLM (Large Language Models) non conoscono realmente le best practice che riguardano la SEO, ma vengono addestrati su una quantità tale di dati per cui sono in grado di fare delle supposizioni.
In base a queste supposizioni lavorano e possono proporre i cambiamenti per esempio alla distribuzione e alla forma delle keyword e delle keyphrase. Ricordando ancora, come succede nella vita reale, che a volte le regole sono fatte per essere infrante e occorre sempre ricontrollare quello che viene automatizzato per ottenere realmente il risultato che si sta perseguendo.