Il mese iniziato da poco per gli utenti di WordPress in generale e per tutti quelli che hanno deciso di passare all’editor a blocchi Gutenberg sarà un mese con diverse novità e aggiornamenti.
Seguendo la sua incarnazione di software open source, WordPress va incontro ad un ciclo di aggiornamenti periodici che si trasformano nelle varie versioni indicate con un numero progressivo sino a quando il team di sviluppo core non è pronto a passare ad una versione successiva vera e propria.
E allo stesso modo tutti gli elementi che compongono WordPress e che a WordPress si ricollegano, come per esempio proprio l’editor a blocchi Gutenberg, si aggiornano periodicamente, un po’ per andare incontro alle richieste degli utenti e un po’ per seguire quelli che sono gli aggiornamenti generali di WordPress ed evitare di avere plugin che non sono più compatibili. Per quello che riguarda l’infrastruttura generale di WordPress, la versione 6.4 porta un grande cambiamento ad un aspetto che era stato a lungo oggetto di dibattito e che si era anche trasformato in un piccolo plugin sviluppato da costdev.
Per quello che riguarda invece Gutenberg, i cambiamenti sono quelli che potremmo definire relativi alla qualità della vita, dato che consentono di lavorare con l’interfaccia in maniera più chiara e personalizzata. Ma andiamo con ordine.
Cosa c’è di nuovo dentro Gutenberg, l’editor che parla come vuoi
Quando è stato rilasciato Gutenberg, la nuova interfaccia di WordPress che funziona a blocchi (e che per questo si chiama Gutenberg) tutto il mondo che ruota intorno a WordPress si è ovviamente lasciato prendere dal modo estremamente più facile con cui è possibile creare contenuti più ricchi e interattivi aggiungendo blocchi anziché andando a raccattare qua e là shortcode e pezzi di codice html. Di certo, per chi è abituato all’interfaccia classica di WordPress quella di Gutenberg può sembrare all’inizio un po’ ostica ma nel momento in cui ci si fa la mano difficile tornare indietro.
Una caratteristica che contraddistingue Gutenberg è quella di avere una quantità pressoché infinita di elementi che si possono inserire: da quelli che riguardano i blocchi classici come per esempio il paragrafo o per creare una citazione si passa a quelli media che vanno dai video, per i quali non è più necessario andare a cercare il codice embed, fino a blocchi più tecnici come per esempio quelli che riguardano le icone social, i commenti, un calendario o la disposizione dei contenuti all’interno della pagina. Con la versione 16.9 arriva la possibilità di cambiare nome a quasi tutti i blocchi. Una funzione che forse, se sei un utente finale di Gutenberg potrebbe non dirti granché ma che può contribuire a creare un ambiente coeso quando si dà vita a un nuovo tema.
Oltre a poter rinominare i blocchi ci sono due nuove categorie di media: audio e video. Da ultimo è stata introdotta la possibilità di rinominare o duplicare i pattern o le categorie. Come accennato, si tratta evidentemente di cambiamenti che hanno a che fare con il modo in cui gli utenti, sia quelli che gestiscono siti web sia quelli che creano temi per i siti web, possono lavorare meglio avendo indicazioni più chiare dall’interfaccia stessa.
Cosa c’è dentro WordPress 6.4?
Abbiamo accennato al fatto che ci sono grandi cambiamenti non solo dentro Gutenberg ma anche dentro WordPress in generale. Il cambiamento potrebbe sembrare piccolo ma è in realtà qualcosa che molti aspettavano di vedere da un bel po’: sono cambiate le regole per le pagine degli allegati. Le pagine degli allegati sono delle URL che vengono create per ogni contenuto multimediale che viene aggiunto all’interno di una pagina o articolo e salvato nella libreria media di WordPress.
In linea generale se ne creano tante quanti sono gli elementi aggiunti a WordPress: che sia un’immagine, che sia un video, che sia qualunque altra cosa che deve essere caricata su WordPress questo elemento ha una sua pagina allegato. L’idea che esistano le pagine dedicate agli allegati è sfruttata da alcune tecniche SEO: compilando per esempio i campi relativi ad una immagine (testo alternativo, titolo, descrizione, didascalia), i motori di ricerca potrebbero trovarle e indicizzarle.
Non sempre, però, questa tecnica porta dei vantaggi. La pagina dell’allegato potrebbe entrare in competizione con il post in cui l’immagine è presente, attirando su di sé il traffico che invece vorresti vedere arrivare sull’articolo. Traffico che comunque avrà un’alta frequenza di rimbalzo, dato che sulla pagina dell’allegato contengono poche o zero informazioni. Inoltre, rischi di creare contenuti duplicati, e anche questo sarebbe meglio evitarlo.
Ed è per questo che il team WordPress ha deciso di disabilitare la creazione delle pagine allegato per tutti i nuovi siti costruiti a partire da WordPress 6.4. Ovviamente si tratta di una opzione che può essere modificata all’interno del database andando a cercare il valore wp_attachment_pages_enabled. Su qualunque nuovo sito la variabile verrà indicata con zero, questo significa che la pagina dell’allegato viene reindirizzata sulla URL dell’allegato e non ne viene creata una nuova. In caso si voglia avere effettivamente una pagina dedicata ad un allegato la variabile va impostata su uno.