Il tuo sito costruito con WordPress deve avere delle performance che ti permettono di raggiungere i tuoi obiettivi e parte degli obiettivi devono essere legati ai Core Web Vitals.
Si tratta questi di elementi di valutazione che Google ha introdotto da un po’ di tempo e che vengono utilizzati per influenzare positivamente o negativamente il ranking di un sito. La buona notizia, che arriva dal sito ufficiale di WordPress, è che i miglioramenti apportati alla piattaforma hanno portato a migliorare le performance dei siti e anche del web nel suo complesso.
Occorre infatti sempre ricordare che WordPress è la piattaforma di costruzione dei siti web più diffusa e utilizzata al momento. Un miglioramento a WordPress porta anche a un miglioramento quindi dell’esperienza di tutti o quasi quelli che in rete si muovono. I dati, pubblicati su un post sul sito ufficiale, parlano di un + 8% circa sia per il passing rate generale sia per quello sui dispositivi mobili. Per capire però che si tratta di numeri importanti facciamo un passo indietro e esaminiamo prima che cosa sono i Core Web Vitals.
Di cosa parliamo quando parliamo di Core Web Vitals
I Core Web Vitals o CWV, che abbiamo trattato in maniera approfondita in questa guida, sono dei fattori che Google utilizza per valutare l’esperienza degli utenti su un determinato sito web e quindi trarre il ranking di quel sito web. Fanno parte del lavoro che va svolto per avere una SEO che funziona: non vanno né scartati a priori né messi al centro come unica attività.
Perché vale sempre la pena ricordare che tutto quello che c’è dietro le quinte delle le spiegazioni che Google dà rimane dietro le quinte e il modo in cui vengono valutati i siti web è più complesso di come appare. I Core Web Vitals rientrano nell’esperienza degli utenti e sostanzialmente vanno a guardare la velocità con cui la pagina si è caricata (valore LCP), il tempo che passa dal momento in cui la pagina viene aperta al momento in cui è possibile cliccare (valore FID) e se sono presenti elementi che vengono caricati in una posizione ma che poi per essere utilizzati si spostano automaticamente in un’altra posizione (CLS).
Un primo modo per migliorare le performance di un sito web e quindi anche i parametri dei Core Web Vitals è quello di avere un hosting che sia veloce e reattivo insieme ad una organizzazione del proprio sito WordPress che sfrutti al meglio gli elementi realmente indispensabili e invece elimini il superfluo. Terzo passaggio è quello di controllare che i contenuti siano ottimizzati: immagini alla giusta risoluzione, video e altri elementi multimediali caricati nel modo opportuno, feed dei social implementati con criterio. Chiarito quindi quanto sono importanti in Core Web Vitals andiamo a vedere nel dettaglio come sono andati i siti costruiti su WordPress nel 2023 e soprattutto che cosa il team ha intenzione di fare per quest’anno.
WordPress, i Core Web Vitals e le metriche sul campo
Quando si decide di valutare i Core Web Vitals ci sono due tipi di valutazioni che si possono fare: da una parte ci sono i test, quindi i cosiddetti esami benchmark, e poi ci sono i test fatti sul campo ovvero i valori ottenuti nel momento in cui utenti reali si muovono su siti reali e fanno quello che dovrebbero fare. Esplorare. Google ha rilasciato il report per gli utenti che utilizzano internet attraverso Chrome, per gli amici si chiama CrUX e non è un caso forse che il suono di questa parola assomigli a croce.
Le valutazioni che si fanno sul campo possono essere influenzate da moltissimi fattori, e lo ricorda bene anche proprio Felix Arntz nel post sul blog ufficiale WordPress, ma è forse proprio tenendo presente tutto ciò che può influenzare queste metriche sul campo che risulta ancora più interessante come WordPress abbia migliorato il passing rate, quindi la percentuale di test positivi, sia per quello che riguarda la versione desktop sia per quello che riguarda la versione mobile.
Mettendo a confronto i dati, quello che risulta molto chiaro è che WordPress è riuscita, come piattaforma, a migliorare molto il parametro LCP, il caricamento delle pagine e dei contenuti principali. Felix Arntz sottolinea che questo è un risultato estremamente positivo, dato che era proprio su questo valore che il team si stava concentrando e si è quindi ottenuto esattamente quello che si sperava di ottenere. Forse quello che può risultare anomalo è invece il fatto che il valore FID, quindi il valore che identifica il tempo che passa tra caricamento e usabilità, sia aumentato di meno del 1%, ma stiamo parlando di un valore che è già quasi al 100% e che quindi non può essere suscettibile di miglioramenti eclatanti.
Abbiamo fatto tutti un passo avanti
Una riflessione molto interessante che viene fatta nella seconda parte del post ufficiale è come il miglioramento delle performance di WordPress in termini di piattaforma abbia in realtà migliorato le performance generali di tutto il web. Come accennavamo all’inizio, WordPress è la piattaforma più utilizzata al momento. Secondo i dati di Colorlib al novembre 2023 c’erano 810 milioni di siti web che utilizzano WordPress, siamo a circa il 40% di tutto il web.
Di conseguenza, quattro siti su dieci sono costruiti con WordPress e i restanti sei sono suddivisi in parti variabili tra altre piattaforme. Ciò significa che ogni dieci click che fai quattro finiscono su un sito che ha sotto il cofano il motore di WordPress e questo significa, a sua volta, che la tua esperienza online è comunque influenzata dalle performance di WordPress. WordPress ha contribuito anche a migliorare di oltre 1,5% di Core Web Vitals di tutto il web sperimentato da mobile e di quasi l’1% l’esperienza desktop.
Cosa ci si aspetta per il 2024
Parlando dei Core Web Vitals abbiamo nominato tre metriche fondamentali: LCP, FID e CLS. Per il 2024 Google ha però ha annunciato di voler eliminare proprio il valore FID e sostituirlo con il valore INP ovvero Interaction to Next Paint. Come spiegato sul sito ufficiale che Google dedica agli sviluppatori, il valore INP servirà a dare una misurazione più attenta sulla reattività delle pagine web nel loro complesso. Si tratterà quindi di vedere anche come WordPress potrà lavorare su questa metrica specifica.
Rispetto al valore utilizzato finora, quello FID, la metrica INP valuta tutto quello che succede mentre l’utente è su un sito web e non solo quello che succede appena un menu diventa disponibile. E andando a guardare il valore INP WordPress scende rispetto al valore FID dal 97,42% al 71,48%. “Sarà importante nel 2024 trovare modi attraverso cui WordPress possa migliorare il passing rate INP su mobile” scrive a tal proposito Felix Arntz “parte degli obiettivi delle performance per l’anno prossimo sarà riequilibrare quella perdita, probabilmente attraverso una combinazione di miglioramenti che si concentrano sul valore INP e gli sforzi continuati sul valore LCP”.