calendario con spunta per parlare delle date nei contenuti
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Ti hanno insegnato che la freschezza dei contenuti è fondamentale per la SEO e per un buon posizionamento nella SERP. Ma è sempre vero? E come vengono valutate le date nei contenuti dai bot?

Una delle regole che tutti abbiamo imparato quando si tratta di scrivere contenuti è che più contenuti scrivi, più date puoi coprire e più queste date sono vicine al presente, meglio ti posizioni in generale nella SERP. E questo vale per moltissimi contenuti.

Ma, ed è su questo che rifletteremo, in realtà non tutti i contenuti devono necessariamente avere la data di oggi per sperare in una buona posizione.

E anche parlando di date, che generalmente vengono chiamate byline date, c’è da fare un po’ di chiarezza su quelli che sono i dati che per esempio appaiono sulla pagina, e quindi i dati che sono visibili all’utente, e i dati che invece si trovano per esempio nella sitemap e nello schema articolo.

Si fa presto a dire date, quanti tipi di byline date esistono?

Le date nei contenuti, potresti pensare, sono soltanto quelle che si vedono di solito appena sotto il titolo e accanto al nome di chi ha scritto il contenuto.

Sul nostro sito, per esempio, puoi trovare l’indicazione in alto proprio intorno al titolo, accanto alla sezione cui fanno riferimento i diversi contenuti.

Alcuni dei testi che trovi, di nuovo sul nostro sito ma anche altrove, sono testi che non sono stati pubblicati per la prima volta ma che sono stati aggiornati con attenzione per riflettere i cambiamenti e una realtà che può non essere più rilevante rispetto a quando l’articolo è stato scritto la prima volta.

Senza creare contenuti doppione, questo è lo scopo degli aggiornamenti, i contenuti che possono essere rilevanti ma nei quali magari alcune informazioni non sono più veritiere vengono aggiornati. E anche la data di aggiornamento rientra nel grande calderone delle byline date.

Come spesso succede, però, un conto è quello che gli utenti vedono nel momento in cui fanno clic su un tuo contenuto, un conto è quello che si vede nella impalcatura.

Per esempio all’interno dello schema dell’articolo, ovvero i dati strutturati con i loro markup, possono trovarsi date diverse rispetto a quelle che vedono gli utenti.

C’è poi da ricordare che anche nella sitemap c’è l’indicazione di quando i contenuti sono stati pubblicati o di quando i contenuti sono stati aggiornati.

E sono proprio questi i dati cui fa riferimento Google per capire qual è stato il calendario delle modifiche ai tuoi contenuti.

Nel caso in cui poi ci siano conflitti evidenti tra le varie fonti relative ai dati che i bot possono scartabellare rispetto a quelli che vengono mostrati agli utenti, Google potrebbe anche decidere di non mostrare nessuna data per il contenuto.

illustrazione di pc con sito web, lente di ingrandimento e seo per parlare della date nei contenuti

Le date nei contenuti e nella SERP, quanto contano davvero?

Veniamo ora alla domanda relativa a quanto in realtà dovresti o potresti ossessionarti riguardo le date che accompagnano i contenuti che hai pubblicato.

In linea di principio se un blog o un sito vengono aggiornati con regolarità e quindi ci sono nuovi contenuti, si dà un segnale a Google che quel sito è vivo e vitale e che i contenuti potrebbero quindi essere utili agli utenti.

Questo è per esempio uno dei motivi per cui nel tuo calendario editoriale dovresti allocare dello spazio e del tempo non soltanto per scrivere contenuti nuovi da zero (che sono sempre utili perché ti permettono di seguire anche quello che succede all’interno della tua nicchia di riferimento) ma anche per aggiornare contenuti più vecchi che magari hanno una struttura e delle informazioni di base che sono ancora importanti e rilevanti ma che potrebbero esserlo ancora di più se fossero relativi all’attualità.

Aggiornare un contenuto non è come scriverlo da zero, ma dovrai comunque essere attento nel valutare quello che c’è e che ancora funziona nel testo che hai scritto e le informazioni che invece potrebbero essere modificate o aggiornate.

Non limitarti però soltanto a correggere eventuali errori di battitura e a cambiare le date.

Questo è qualcosa di cui Google è in grado di accorgersi. Riorganizzare il contenuto significa modificarlo in modo più sostanziale. Anche perché sarà il contenuto stesso a farti guadagnare una eventuale migliore posizione nella SERP e non solo il fatto che la data di pubblicazione è stata aggiornata.

Quando le date dei contenuti sono importanti e quando no?

Quello che abbiamo visto finora è come approcciarsi alla gestione delle date nei contenuti, toccando anche l’aspetto degli aggiornamenti dei contenuti stessi e di come il cambio di data dovrebbe accompagnare modifiche più sostanziali rispetto a un semplice controllo ortografico.

Sappiamo poi, come accennavamo prima, che Google tiene in ampia considerazione i contenuti anche in base alla loro freschezza.

Ma questa freschezza vale per tutto?

In realtà la data non è un fattore di ranking valido per tutte le tipologie di contenuti.

È vero che in moltissime circostanze e, con moltissime ricerche che gli utenti fanno ogni giorno, quello che funziona di più ed è probabilmente migliore sono i contenuti aggiornati, ma non è detto che una query trovi in un contenuto più recente effettivamente la risposta migliore.

Seguire le notizie che riguardano un qualunque settore significa essere aggiornati e quindi le date sono importanti e lo sono sia per i lettori sia per Google.

Ma le date nei contenuti diventano molto meno importanti se invece si cercano contenuti per risolvere piccoli e grandi problemi che riguardano la vita di tutti i giorni.

Se un utente cerca Come si potano le rose, per esempio, non è importante se il contenuto che Google deve mostrare è un post su un blog di giardinaggio appena pubblicato o se è un articolo che risale a qualche anno fa.

La valutazione che verrà fatta sarà in base ad altri segnali che non sono quelli relativi alle date. Del resto le rose si potano più o meno allo stesso modo da qualche secolo.

Da qui possiamo trarre un’altra conclusione riguardo le date nei contenuti: aggiornare tutto quello che scrivi può non essere la strategia migliore.

Devi scegliere quelli che sono i contenuti che potrebbero essere effettivamente invecchiati ma che con un buon aggiornamento e una buona rilettura possono tornare rilevanti.

Altri contenuti, a meno di cambiamenti davvero radicali nell’ambito cui fanno riferimento, possono finire in fondo alla lista degli aggiornamenti.

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