La piattaforma di WordPress è molto di più di uno strumento con cui si costruiscono siti web.
È infatti anche una community internazionale molto attiva che si declina, a sua volta, in community locali che hanno lo scopo di supportare tutti quegli utenti che hanno intenzione di utilizzare la piattaforma nel modo migliore possibile ma mantenendo sempre uno spirito di collaborazione.
Sul sito della versione italiana di WordPress, che quindi è gestito e mantenuto dalla community del nostro Paese che opera all’interno della piattaforma, è stato annunciato un piccolo grande cambiamento: il nuovo manifesto della community.
Avere un manifesto è un modo per mettere nero su bianco, e come si legge nel post in modo più semplice e chiaro quelli che sono i principi fondamentali su cui si basa l’esperienza della community e di ciascun membro.
Siamo abituati a pensare ai manifesti come a qualcosa che molto spesso riguarda i movimenti artistici o letterari oppure le organizzazioni no profit. Anche per questo motivo vale la pena parlare del manifesto dei principi fondamentali della community italiana di WordPress.
Alla base di tutto c’è il rispetto
Potrebbe sembrare qualcosa di ovvio e facile, del resto all’interno di una qualunque community, di qualunque gruppo che lavora insieme per uno scopo comune dovrebbe esserci una generosa dose di rispetto.
Rispetto delle capacità, rispetto delle idee anche quando queste sono divergenti ma un conto è saperlo un conto è vederlo scritto. Ed è per questo che in apertura di manifesto leggiamo che “la community italiana di WordPress aderisce al codice di condotta della community internazionale di WordPress, dove il rispetto reciproco è la naturale conseguenza dell’abbracciare i valori della community“. Già queste prime righe ci danno una informazione importante.
L’idea di un manifesto non è qualcosa di anomalo. Esiste infatti un codice di condotta che regola i rapporti di tutti i membri della community, a prescindere dalla loro posizione geografica. E da questi principi generali vengono fatti scaturire quelli che sono i capisaldi del manifesto. Un manifesto che, ci dice sempre la community, esisteva già ma che ultimamente ha iniziato a risultare forse un po’ limitante e antiquato.
Al primo posto c’è la sensibilizzazione e l’informazione su WordPress come progetto open source. Questo ha lo scopo principale di ampliare la community. Ma non semplicemente ampliare la community per avere un qualche tornaconto personale ma perché internet, e questo è uno degli scopi fondamentali di WordPress, diventi un luogo sempre più democratico e aperto al dialogo.
Il secondo punto e il terzo riguardano i singoli: si legge infatti che lo scopo della community è “creare connessioni” tra tutti quelli che utilizzano WordPress, e quindi di nuovo costruire una community sempre più salda ma anche, punto 3, “aumentare la consapevolezza nelle persone che il loro contributo è fondamentale”.
Questo punto ci ricorda anche parte del discorso che Matt Mullenweg ha tenuto durante l’ultimo evento di Torino in cui si è fatto proprio riferimento all’importanza del contributo e del riconoscimento del contributo senza creare scale di importanza. Il manifesto prosegue poi parlando della promozione di un ambiente “rispettoso, sicuro e motivante per tutte le persone” sia online sia offline.
E qui vediamo l’altro aspetto di WordPress come community globale: una community che esiste infatti sia nello spazio virtuale in cui tutti gli utenti bene o male si possono ritrovare ma che esiste anche in tutte quelle occasioni di incontro locale o internazionale.
Il rispetto del prossimo e la sua accettazione e accoglienza devono quindi fare parte anche di tutto quello che accade quando ci si incontra dal vivo per parlare di WordPress. Per questo viene poi anche ribadito che va accolta e valorizzata ciascuna persona “considerando ogni diversità un arricchimento“.
Una diversità che è anche una diversità tra gli utenti. Abbiamo a volte toccato l’argomento della accessibilità che fa capo al più generale concetto di diversità tra gli utenti. Una diversità di cui, si legge ancora nel manifesto, occorre rendersi conto anche nell’applicare “la filosofia open source” che è alla base di WordPress e che ha lo scopo di “mantenere il web uno spazio libero e alla portata di chiunque”.
Gli ultimi punti del Manifesto riguardano lo stimolo alla collaborazione e allo scambio di idee, sempre mantenendosi entro binari stabiliti. A tal proposito, e sembra quasi stridere con ciò che si trova spesso online ed è per questo ancora più importante parlarne, l’ultimo punto invita a “discutere le idee e analizzare le situazioni, non le persone”.
Molto spesso, gli esseri umani sono infatti abituati a fare di tutto l’erba un fascio: un singolo dettaglio, una singola esperienza di una singola persona diventano l’interezza di quell’essere umano. Nel bene o nel male si tratta di una semplificazione che non porta reale giovamento.
È chiaro che il manifesto esiste per dare una guida a tutti coloro i quali vogliono diventare parte attiva della community, e come abbiamo visto si può diventare membri della community in moltissimi modi, mettendo semplicemente a disposizione le proprie conoscenze il proprio tempo.
Ma è chiaro anche che ci saranno momenti in cui qualcuno forse perderà un po’ di vista questi stessi principi. La presenza stessa del manifesto aiuterà a rendere la community un luogo in cui queste situazioni potranno essere gestite nel modo più sereno possibile.
Far parte di una community non significa infatti andare sempre tutti d’accordo e avere sempre tutti le stesse idee. Far parte di una community significa avere chiaro che si sta insieme per un motivo. Il motivo in questo caso è portare avanti la rivoluzione positiva del web.
Una risposta
Grazie per aver parlato del Manifesto della Community Italiana di WordPress. La Community, in particolare il gruppo di lavoro che si occupa di DEIB (Diversity, Equity, Inclusion & Belonging) di cui faccio parte, sta lavorando da circa un anno in maniera regolare e continuativa per incrementare fra chi contribuisce al progetto WordPress la consapevolezza riguardo la DEIB. Essendo WordPress un progetto open source, ha in sé per sua natura l’istinto a tenere in considerazione esigenze, richieste, competenze e aspirazioni di tutta la molteplicità di chi usa la piattaforma e a darne opportuna rappresentatività sia negli spazi online sia negli eventi. Vorrei approfittare per ringraziare pubblicamente le persone che hanno partecipato attivamente alle discussioni di questi mesi e alla stesura finale del Manifesto: ragionare e scegliere le parole affinché fossero chiare, significative e ampie è stato impegnativo, ma molto gratificante. La cosa che personalmente mi fa battere il cuore è pensare che nessuna persona coinvolta in questa attività può dire che questa esperienza l’ha lasciata indifferente. Grazie ancora.