Sai già che il tuo sito web deve essere reattivo per poter essere accattivante sia agli occhi degli utenti sia agli occhi di Google ma tra non molto arriverà una nuova metrica con cui valutare l’esperienza ed è quindi importante iniziare ad ottimizzare da subito per essere pronti.
Se possiedi una presenza online hai già fatto un passo verso quelli che hai identificato come tuoi interlocutori preferenziali, se hai un business stai cercando di raggiungere il tuo target audience. Ma insieme al tuo sito web, su Internet ce ne sono decine se non centinaia o migliaia che offrono magari servizi e prodotti simili se non sovrapponibili, almeno agli occhi del cliente potenziale. Come è possibile migliorare l’esperienza dell’utente in maniera tale che scelga il tuo sito web, e quindi il tuo prodotto o il tuo servizio, rispetto alla concorrenza?
Quello che devi fare è affidare il tuo sito web a qualcuno che sia in grado di ottimizzare i contenuti e quindi creare una esperienza per gli utenti che sia piacevole e veloce abbastanza da non risultare un problema. Anche perché proprio Google valuta a sua volta il tuo sito web anche in base a tutta una serie di parametri che hanno a che fare con il modo in cui gli utenti interagiscono. Migliori sono le performance che riesci a registrare, migliore il tuo sito diventa anche agli occhi di Google e migliore di conseguenza diventa la posizione che hai se qualcuno lancia una ricerca in cui i tuoi contenuti potrebbero rientrare.
Una delle metriche spesso utilizzate è la cosiddetta FID o First Input Delay ma tra qualche mese probabilmente questa metrica, che misura il tempo che passa dal momento in cui l’utente interagisce per la prima volta con la pagina al momento in cui il browser gestisce quella interazione, sarà accantonata a favore di una nuova metrica la cui sigla è INP ovvero Interaction to Next Paint, ma il colore c’entra poco.
Ottimizzare un sito web guardando alla nuova INP
Il valore della INP, Interaction to Next Paint, viene calcolata in termini di millisecondi e se si rientra entro il limite dei 200 millisecondi il sito viene catalogato come buono, tra 200 millisecondi e 500 millisecondi il sito ha bisogno di miglioramenti ma è comunque ancora accettabile mentre oltre ai 500 millisecondi il valore INP è totalmente fuori scala. Ma che cosa valuta effettivamente la metrica INP?
Lo scopo di questa nuova metrica di Google è calcolare la latenza totale di tutte le interazioni che avvengono su un sito da parte di un utente durante la sua visita. Questo significa che non viene più guardato il primo click come avviene con le metriche attuali. Trattandosi di una metrica che sta per diventare molto importante occorre sapere dove andare a guardare per individuare i valori attuali e eventualmente correre ai ripari da subito.
Un buon sistema è quello di utilizzare Page Speed Insights andando a guardare il Chrome User Experience Report che inserisce già i valori della metrica INP. In buona sostanza, però, anche senza andare a guardare le performance del tuo sito, quello che devi andare a esaminare è proprio la velocità, o la lentezza, totale delle interazioni che gli utenti hanno con gli elementi del tuo sito, pochi o tanti che siano.
Tra gli elementi da andare a guardare c’è il callback degli eventi, per esempio, come pure individuare se c’è un delay nell’input primario da parte dell’utente. Da tenere sotto controllo è anche il presentation delay, ovvero il tempo che passa da quando il callback di un evento di interazione è terminato al momento in cui visivamente il browser può mostrare il frame successivo. Tieni presente sempre che l’ottimizzazione dal punto di vista della metrica INP non è qualcosa di immediato ed è per questo che devi iniziare a lavorarci da subito, prima che la nuova metrica entri tra le Core Web Vitals.